Puntuale come un orologio italiano, il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini è giunto ad Alatri per l’attesa visita.
A dire il vero è stata una toccata e fuga. Solo il tempo per vedere la piazza, scendere per via Matteotti, via Duomo e ritrovarsi di fronte alle imponenti mura ciclopiche. “Le avevo viste solo in foto ed in filmati – ha proferito con interesse il titolare del MiBACT del governo Renzi. Ma sono uno spettacolo ha aggiunto rivolto al sindaco Giuseppe Morini, al delegato alla cultura Carlo Fantini ed al capogruppo consiliare del Pd Antonino Scaccia, che si è scoperto più tardi essere un amico di vecchia data del ministro, e sicuramente c’è il suo zampino dietro la visita del rappresentante del governo.
Dario Franceschini ha promesso il suo impegno per dirottare anche ad Alatri il turismo minore. Con attenzione ha ascoltato le parole di sindaco e delegato alla cultura, che con capacità hanno spiegato al ministro la storia e le bellezze di Alatri; non solo l’Acropoli ed il Cristo Nel Labirinto ma il museo civico ricco di reperti tra cui le antefisse ed altro materiale restituito ad Alatri dopo circa 120 anni, ed insistenti nel tempietto etrusco-italico rinvenuto in località La Stazza e finora custodito nel museo di Villa Giulia e il Miracolo dell’Ostia Incarnata.
“Alatri è un posto straordinario, ricco di potenzialità, grazie allo splendore delle sue mura. Il lavoro che stiamo svolgendo come ministero – ha detto l’onorevole Franceschini prima di lasciare Alatri – è quello di valorizzare queste realtà provinciali”. Il sindaco Morini, infine: “Alatri si conferma Città della Cultura. Ringrazio il ministro per la visita e per la promessa di inserire la nostra città nel Turismo Minore (quello delle province).
