HOMEPAGE CRONACA Tito: il dinosauro italiano

Tito: il dinosauro italiano

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I Monti Prenestini sono stati teatro di una di una rara scoperta, le ossa fossilizzate di un dinosauro. Si tratta di tre ossa, nello specifico una vertebra e due frammenti del bacino, rinvenute tra i sassi di un muro a secco sui monti laziali; la vertebra era totalmente aggregata nella roccia. 

 

 

Il merito della scoperta va ad Antonio Pangrazi, che ha ricevuto questo blocco di roccia da una persona che aveva smantellato un muro. Poi, Pangrazi l’ha fatto esaminare ad un paleontologo, Gustavo Pierangelini, che infine si è rivolto a Cristiano del Sasso, paleontologo e autore della ricerca. Il ritrovamento è stato notificato alla Sovrintendenza del Lazio e dell’Etruria meridionale, che ha autorizzato il lavoro sul territorio. Ora i reperti sono stati inviati al Museo di Storia Naturale a Milano. 


Tornando alle ossa, quella che ha attirato un interesse maggiore è stata la vertebra, poiché da questa è stato possibile classificare questo dinosauro in una nuova specie. Il dinosauro è un sauropode, cioè un erbivoro quadrupede dal collo allungato, dalla lunghezza di 5 o 6 metri, ma ancora in fase di crescita; inoltre, apparteneva alla famiglia dei Titanosauri, presenti in Europa meridionale. Per questo motivo è stato chiamato Tito ed è il primo di questa specie ad essere stato ritrovato in Italia. 

 

Questa scoperta è di fondamentale importanza per lo studio geografico della nostra penisola in età preistorica; infatti, le terre emerse dovevano essere più ampie di quello considerato, visto che l’area in cui viveva Tito era grande più o meno come la Sardegna, collegata ad altre terre che si estendevano verso l’Eurasia a nord e verso l’Africa a sud. 

 

 
Grazie alla mappatura della vertebra, effettuata presso il Politecnico di Milano dall’ingegnere Gabriele Guidi, è stato ottenuto un file 3D con cui le stampanti del FabLab hanno ricreato le copie identiche della vertebra in modo da studiarla nel dettaglio. Inoltre, la Geo-Model ha ricostruito un modello a dimensione naturale di Tito: aveva un peso intorno ai 700 kg ed una lunghezza che raggiungeva i 20-30 metri. 
 
Questa scoperta apre le porte ad un nuovo possibile scavo, con la collaborazione della Sovrintendenza del Lazio e dell’Etruria meridionale, nella zona dei Monti Prenestini, alla ricerca di nuove prove del passaggio dei dinosauri sulla nostra penisola.

Andrea Petricca