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Torrice – Bimbo trova un farmaco nell’ovetto Kinder: forse un caso di sabotaggio

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Un vero caso di sabotaggio potrebbe nascondersi dietro il ritrovamento di una pasticca di “Zofenopril” dentro un ovetto Kinder avvenuto a Torrice nello scorso mese di dicembre. L’episodio ebbe come protagonista un bambino di Torrice al quale i genitori in un bar della vicina Pofi comprarono uno dei classici ovetti Kinder.

Dentro, però, il bimbo non trovò nessun animaletto da collezionare e neppure una macchinina da montare. Scartata la stagnola, infatti, e aperto l’ovetto di cioccolata, la sorpresa fu davvero grande e amara. Invece del consueto giochino, dentro la custodia di plastica gialla il bambino trovò una piccola pillola bianca. Per fortuna, come detto, con lui c’erano i genitori che gli strapparono di mano l’ovetto prima che il piccolo potesse ingerire il farmaco (del tipo di quelli usati per combattere l’ipertensione e quindi molto pericoloso se ingerito per errore)

La pastiglia, tolta dalle mani del bimbo, fu subito portata nella caserma dei carabinieri per tutti gli accertamenti del caso. Una vicenda che ha innescato una serie di indagini molto complesse e sofisticate che da allora vedono impegnati i carabinieri del Nas di Latina, la procura di Frosinone e con tutta probabilità anche la Ferrero, azienda che vuole vederci chiaro sull’accaduto.

Molti i quesiti che ruotano attorno a quello che appare come un vero “giallo”. A cominciare da chi ha messo lo “Zofenopril” nell’ovetto e, forse soprattutto, perché l’ha fatto, con quali intenti. “Con il passare dei giorni – come riferisce anche il quotidiano La Repubblica” – le indagini stanno prendendo una direzione più precisa: la pista che sembra maggiormente plausibile sarebbe quella del sabotaggio. Lo “Zofenopril”, cioè, non sarebbe finito per errore nell’ovetto Kinder, ma qualcuno, forse, l’ha volontariamente inserito al posto del giochino in regalo ai bambini. <Al momento non si escludono ancora altre ipotesi, ci sono però elementi che portano a pensare al sabotaggio>, spiegano gli inquirenti. Dal canto, suo la Ferrero si limita a far sapere di essere «parte lesa» nel procedimento: è in corso un’inchiesta della procura della Repubblica, è presto per rilasciare dichiarazioni”.

Gli investigatori stanno ripercorrendo a ritroso tutti gli anelli della produzione, seguendo la tracciabilità del prodotto resa più facile dal fatto che il “dipartimento qualità” dei Kinder effettua controlli durante tutto il processo produttivo. “E anche gli investigatori – scrive ancora La Repubblica – stanno cercando di rifare quel percorso, pur tra qualche difficoltà dovuta ai numerosi stabilimenti della Ferrero e alle aziende estere che lavorano per lei. Sembra tuttavia che le sorpresine e i bussolotti di quel lotto fossero stati forniti e assembalati in aziende dell’Est Europeo, (mentre la cioccolata dell’ovetto esce sempre dallo stabilimento di Alba). Oggi, infatti, l’ovetto kinder sorpresa è prodotto in sette stabilimenti, di cui quattro in Europa, e le sorprese sono fatte principalmente oltre che nel nostro continente anche in Cina e in India”.

Forte è il sospetto che il sabotaggio sia avvenuto in Italia. Finora si tratta di un unico caso e le indagini devono accertare il motivo del gesto, se possa avere un collegamento a livello “locale”, oppure con l’azienda. Tra l’altro, non è la prima volta che l’ovetto Kinder viene utilizzato per nascondere tutt’altro: persino il celebre “Unabomber” lo utilizzò nel 2005 come trappola per i bambini.

Fonte: ciociariaoggi.it