HOMEPAGE CRONACA Attualità – Conflitto in Siria: pugno duro USA-Russia

Attualità – Conflitto in Siria: pugno duro USA-Russia

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270 mila persone rimaste intrappolate nel conflitto che sta devastando Aleppo. La situazione in cui versa la Siria è ormai al collasso. Città come Aleppo, Kobane e Homs ogni giorno devono vivere l’incubo delle bombe, che colpiscono indiscriminatamente ospedali, scuole e interi quartieri. Risulta particolarmente difficile quantificare gli sfollati e le vittime che il conflitto sta mietendo, quello che è certo è che nessuno è escluso, nemmeno donne e bambini.

Proprio in virtù di ciò, Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno deciso di indire un Consiglio di Sicurezza dell’ONU per cercare di trovare una soluzione al conflitto o quantomeno una tregua che possa permettere di far arrivare alla popolazione gli aiuti umanitari.

Durante il Consiglio, oltre a studiare una strategia d’azione, i rappresentanti dei Paesi sopracitati non hanno risparmiato alla Russia l’accusa di aver commesso gravi crimini di guerra. Sotto accusa ci sarebbero più di 150 attacchi in meno di 72 ore. Tra i tanti a denunciare il modus operandi della Russia, ci sono gli ambasciatori del Regno Unito, Matthew Rycroft, e quello francese, Francois Delattre, che criticano l’uso russo delle bombe anti-bunker, in grado di radere al suolo edifici e strutture di prima necessità.

Secondo Boris Johnson, ministro degli Esteri britannico, il governo russo, bombardando alla cieca i convogli umanitari non fa che alimentare e prolungare questa guerra; anche il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, si allinea alle dichiarazione dell’omonimo inglese, chiedendo lo stop della politica offensiva fortemente richiesta dal premier siriano Bashar Al Assad. Infine, come una tirata d’orecchie generale appare il discorso pronunciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che invoca un maggior impegno da parte di tutte le forze in campo.

Dal Cremlino non si fa attendere la replica alle accuse di aver perpetrato crimini di guerra, attraverso le dichiarazioni espresse da Dmitri Peskov (segretario del presidente Vladimir Putin), che mette in guardia sia gli americani sia i britannici che a causa delle accuse mosse potrebbero essere messi in dubbio le relazioni bilaterali.

Le prospettive non sono delle migliori. Uno scontro tra la Russia e il blocco occidentale, in particolar modo con gli Stati Uniti, aggraverebbe il quadro internazionale, mettendo a rischio gli equilibri, seppur precari, oggi presenti nell’area. Quello che si sta delineando ricorda molto la cosiddetta “Guerra fredda”, che attorno al 1947 vide contrapposti due blocchi: da una parte, Statti Uniti e la NATO; mentre dall’altra, l’Unione Sovietica. Un precedente che non vorremmo rivedere.