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Scoperti Tsunami su Marte

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Sembra incredibile ma su Marte circa 3,4 miliardi di anni fa, quando si registrava la presenza di acqua liquida, due enormi meteoriti si schiantarono sulla superficie del pianeta, causando degli tsunami, un fenomeno fino ad oggi conosciuto solo sulla Terra.

La scoperta dei cosiddetti lobi di composto più scuro lunghi fino a 250 km, venne ipotizzata già nel 2010 e studiati in seguito nel 2014; tuttavia, solo oggi si è arrivati alla scoperta, grazie ad un team di ricercatori con a capo Alexis Rodriguez, del Science Planetary Institute di Tucson, e ad Alberto Fairèn, astronomo presso il Center of Astrobiology di Madrid, che nel corso della loro indagine scientifica hanno usato le immagini satellitari di Marte.

Le onde nate dall’impatto degli asteroidi, che hanno devastato il paesaggio marziano, erano alte in media 50 metri, tuttavia potevano raggiungere altezze fino a 120 metri; inoltre, a causa della ridotta forza di gravità di Marte, la superficie inondata dal primo tsunami fu di 800 mila chilometri quadrati, mentre il secondo ricoprì 1 milione di chilometri quadrati.

I ricercatori che hanno tentato di ricostruire il fenomeno, affermano che il primo grande urto che generò la prima ondata di tsunami ebbe la forza di spostare massi di 10 metri di diametro; l’acqua tornando poi nel mare, generò dei canali sulla terra riempita di depositi. Dopo 3 milioni di anni, un secondo meteorite si abbatté sulla superficie marziana, tuttavia a causa della temperatura notevolmente diminuita sul pianeta, l’acqua mossa dal secondo tsunami gelò immediatamente, formando dei lobi congelati, che si espansero come un ghiacciaio in movimento. Terminato questo processo di espansione, il ghiaccio arrestandosi, non tornò nell’oceano, lasciando i lobi scuri che hanno permesso la scoperta.

Andrea Petricca