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Libro – Tutti i racconti di Andrea Carraro

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E’ da poco uscito l’ultimo libro di Andrea Carraro ed è già un grande successo di pubblico e critica. In “Tutti i racconti” lo scrittore romano conferma la straordinaria vena poetica già apprezzata dai lettori nei suoi precedenti romanzi. Un esempio per tutti è “Il branco” del 1994, dal quale il regista Marco Risi ha tratto l’omonimo film con Carraro collaboratore alla sceneggiatura. Anche dai racconti dell’ultimo libro si potrebbero trarre altrettanti film, cortometraggi, piéces teatrali tanto il “parlato” è reso preciso, quasi inciso nella pagina. Il dialogo ridotto al minimo ha la caratteristica di punto fermo della narrazione da cui si evolve e sviluppa il grande racconto di macchina gaddiana. La realtà arriva al lettore dritta in faccia senza aggiunte decorative, omissioni compiacenti o, linguisticamente, senza un minimo di àgape; grazie allo stile impeccabilmente fluido anche le situazioni più crude e i personaggi più abietti diventano magicamente sostenibili nella crudeltà che passa, passerà senz’altro.

Abbiamo incontrato Carraro che ringraziamo per la disponibilità.

  • Maestro, in Tutti i racconti come nascono i suoi personaggi “balordi” delle periferie?
  • Nascono dall’osservazione, anzitutto, dall’esperienza, dall’immaginazione, come nascono tutti i personaggi letterari. I miei personaggi sono perlopiù proiezioni di me stesso, del mio ambiente. Mi piace identificarmi in uomini qualunque che commettono il male, più o meno consapevolmente, più o meno spinti da condizioni sociali…
  • Qual è il suo metodo di lavoro?
  • Di solito scrivo la mattina, leggo il pomeriggio. Ma perdo molto tempo.
  • Crea il racconto dopo un’attenta indagine alla Zola?
  • Non sempre. L’ho fatto per il Branco, ma non è mai diventata una regola.
  • Leggendo il suo libro si ha l’impressione di incontrare lo stesso personaggio del racconto letto in precedenza, vi è una continuità narrativa dunque. Non stiamo leggendo una “semplice” raccolta?
  • E’ una raccolta di racconti, ma effettivamente qua e là si possono riconoscere delle assonanze, delle ricorrenze, delle analogie più o meno intenzionali.
  • La ringrazio ancora.
  • Grazie a voi.

Buona lettura.

Patrizio Minnucci