HOMEPAGE CRONACA Alatri – Partita la petizione per far riaprire il chiosco di Civita

Alatri – Partita la petizione per far riaprire il chiosco di Civita

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“Riapriamo subito il chiosco dell’ Acropoli di Alatri e affidiamolo a chi lo ha tenuto aperto e gestito in tutti questi anni, con beneficio di tutti”. Così si legge nella petizione per la riapertura del chiosco di civita. Non si arrendono gli alatrensi, a quel chiosco ci tengono davvero tutti. Non solo chi l’ha gestito per anni. Rappresenta una sorta di istituzione. Un simbolo. Un punto di riferimento. Le sere d’estate senza chiosco non le vogliono neppure immaginare. Il sostegno alla famiglia Galuppi che per una ventina d’anni ha gestito la struttura, occupandosi pure della pulizia del parco di civita, arriva da tutte le parti. C’è chi chiede di passare la petizione online, perché non residente ad alatri, e non potrebbe firmarla. Bruno Galuppi, uno dei gestori, dice:« Siamo fiduciosi che si possa trovare una soluzione che consenta da una parte di far continuare a lavorare persone che hanno già ampiamente dimostrato il loro impegno verso tutta la comunità alatrense e dall’altra di offrire servizi a tutti, cittadini e turisti, in vista della bella stagione nel luogo più importante di Alatri» Fine della conversazione in chat E’ bella questa gara di solidarietà. I moduli per la raccolta firme sono da: Galleria volare, Sportello amico, Antonio Colella foto,Decors di Michela Fanfarillo. Maurizio Maggi, delegato al commercio e alle attività Produttive, qualche giorno fa, ha motivato così il perché l’Amministrazione comunale non ha prorogato o rinnovato l’autorizzazione agli storici gestori. «Già ad ottobre 2015 il responsabile del settore attività produttive con nota protocollo n.39354/2015 comunicava al titolare del chiosco,  la Cooperativa Città Nuova a.r.l., alcune irregolarità amministrative e di conseguenza la rimozione della struttura per avviare la procedura di evidenza pubblica per l’affidamento della gestione del Chiosco – bar sito nel parco dell’Acropoli. Pertanto l’ottemperanza a quanto intimato risulta urgente ed indifferibile per l’avvio delle procedure di gara. Nel luglio 2016 con il protocollo n. 27603, lo stesso responsabile di servizio comunica al legale rappresentante della Cooperativa Città Nuova a.r.l., l’intimazione immediata alla cessazione delle attività. Atto dovuto, in quanto la predette attività risultava agli atti e a seguito di verifica della Polizia Locale, non autorizzata. A settembre 2016 l’attività cessava definitivamente la sua operatività, questi i fatti, semplici, incontrovertibili, attraverso i quali si è pervenuti allo stato attuale. L’unica cosa che si può rimproverare a questa Amministrazione è quella di aver tollerato per tantissime ragioni che l’attività potesse andare avanti. Non c’è nessuna persecuzione, nessuna volontà di danneggiare alcuno. Anzi: abbiamo fatto tutto il possibile per evitare che si giungesse ad un punto di rottura. E’ bene precisare che l’Area dell’Acropoli di Alatri è sottoposta a ben due vincoli: quello paesaggistico e quello archeologico. Non credo ci possano essere fraintendimenti o dubbi quando si afferma che qualunque intervento in quell’area dovrà essere autorizzato dagli enti preposti alla tutela e nello specifico della Soprintendenza. Quello che è stato fatto da parte degli Uffici Comunali, è un atto dovuto per legge e non un’azione persecutoria, come si è tentato di far credere. A dimostrazione di questo, ancora oggi gli stessi funzionari, su impulso dell’Amministrazione, stanno valutando se possano sussistere condizioni di legge che rendano possibile eventuali soluzioni transattive».Ma gli alatrensi non sono convinti neppure un po’. Insistono: ridateci il chiosco di civita».

Fonte: laprovinciaquotidiano.com