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Alatri – Inaugurata la strada di accesso all’Acropoli, restituita alla città e ai turisti

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Taglio del nastro per la riapertura di via del Duomo. Dopo 70 giorni lavorativi la strada che conduce all’Acropoli è stata restituita agli alatrensi e ai turisti. E’ stato il sindaco Morini accompagnato dagli assessori Di Fabio, Fontana e Ritarossi e dai consiglieri Belli, Rossi, Cirillo ad inaugurare. Oltre all’ingegner Sebastiani. Assente per motivi lavorativi l’architetto Scarchilli.

Il tratto di strada è stato interessato da lavori di rifacimento della pavimentazione.

“Le specificità del tratto viario, dalla ristretta sede stradale, al fatto che lo stesso costituisca l’unica via di accesso carrabile all’Acropoli e alle zone limitrofe – ha spiegato Morini – aveva creato una serie di problematiche relative alla accessibilità dei luoghi e alla sicurezza, problematiche risolte dall’Amministrazione con uno specifico piano delle emergenze, varato in un tavolo prefettizio,  e grazie al buon senso ed alla collaborazione di tutti: dalla parte tecnica, alla ditta esecutrice dei lavori, ai cittadini residenti e alle attività commerciali e libero professionali presenti nell’area interessata”.

L’inizio dei lavori è avvenuto il 20 novembre e l’opera è costata in totale € 200.000 di cui € 100.000 circa di lavori ed il resto per la progettazione, le opere di sistemazione dei sottoservizi (Enel, gas e fognature) e le indagini archeologiche che hanno preceduto l’inizio lavori.

Pur consapevoli dei disagi arrecati ai residenti è prevalso l’interesse di tutta la Città, oggi Alatri ha una nuova opera, attesa da decenni,  che riqualifica l’intero centro storico ed in particolare l’area dell’Acropoli”.

I presenti, inoltre hanno avuto una piacevole sorpresa. E’ stato installato un bellissimo e interessante pannello esplicativo del Portico di Betilieno Varo. “Un lavoro realizzato gratuitamente da un illustre cittadino di Alatri – come ricordato dal consigliere alla cultura Fantini e al delegato al decoro urbano Lisi” Il professor Mario Ritarossi. Non un semplice pannello corredato da spiegazioni e foto. Qualcosa di più, ovvero la ricostruzione ovviamente in fotografia di come esattamente era il Portico di Betilieno Varo, e che purtroppo non è stato tramandato ai posteri.

“La struttura porticata – si legge nel testo del professor Ritarossi – dovette essere concepita come uno spazio di raccordo privilegiato tra l’impianto stradale della città romana e l’Acropoli pelasgica. Distrutta nel 543 d.C. se ne perse testimonianza fino al 1885 quando fu riportato alla luce il tratto iniziale del basamento, grazie all’apporto dell’archeologo Pietro Rosa cui oggi è dedicata la piazza adiacente.