Nelle cronache giornalistiche e giudiziarie si fa sempre più presente il fenomeno della violenza contro le donne basata sul genere. Numerose sono le istanze verso i governi nazionali e gli organismi internazionali per debellare il fenomeno attraverso la prevenzione ed il contrasto. Per comprendere la gravità del fenomeno è importante considerare le conseguenze a cui porta.
La violenza contro le donne è un fenomeno che su scala globale viene definito come violazione dei diritti umani. A tal proposito, è netta la qualificazione della responsabile Diritti del PD di Frosinone Francesca Cerquozzi, che sul tema si espone decisa e senza retorica.
“Non basta più dipingere panchine rosso sangue ed esporre scarpe rosse; – affonda subito Feanverca Cerquozzi – non bastano più i cortei, le manifestazioni, le iniziative a volte fin troppi sterili e retoriche.
La misura è colma in questo Paese culturalmente arretrato dove è usanza consolidata da nord a sud e in tutte le classi sociali e fasce d’età insultare, maltrattare, violare e purtroppo uccidere le donne semplicemente perché donne.
È doveroso contrastare con tutti i mezzi possibili la violenza maschile contro le donne e proteggere le donne vittime di uomini violenti con le leggi e l’inasprimento delle pene ma è necessario anche e soprattutto un cambiamento culturale e sociale.
Nelle case, negli uffici, nelle fabbriche ovunque vi sia una dinamica di relazione che tende ad essere sbilanciata verso gli uomini.
Tutti dobbiamo assumerci una quota di responsabilità morale e cambiare vuol dire scegliere. Ad ogni bivio della giornata, ad ogni crocevia della vita.
Cambiare significa fare i fatti e non fermarsi alle parole. È inutile organizzare iniziative per difendere le donne e per tutelare i diritti delle donne per poi restare immobili, soprattutto tra di noi, quando siamo di fronte a uomini che trattano le donne con poco rispetto o quando vediamo uomini che giudicano le donne per la bellezza e non per la qualità dell’intelligenza o quando sappiamo di essere di fronte ad evidenti sperequazioni di potere tra uomini e donne.
Perché la violenza nasce proprio da lì.
Con il nostro comportamento costruiamo il sentimento collettivo e quanto più è distorto sul ruolo femminile tanto più certo uomini continueranno a trasformarsi in molestatori, stupratori e anche assassini.
Partiamo da noi – chiosa la responsabile dei Diritti – e da quello che concretamente e non a parole possiamo fare per raggiungere una effettiva parità”
Cambiare. Perché Non si tratta di un qualcosa che colpisce solo la donna in quanto tale, ma mina l’uguaglianza e si pone come ostacolo allo sviluppo di una società democratica.
M.L.