HOMEPAGE CULTURA Veroli,  Sora Locì di nuovo sulla guida Osterie d’Italia targata Slow Food 

Veroli,  Sora Locì di nuovo sulla guida Osterie d’Italia targata Slow Food 

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Ed anche quest’anno la trattoria verolana ‘Sora Locì’, occupa la sua bella, anzi ‘bona’ pagina sulla guida Slow Food Italia. Ultimo scrigno dei quartini di vino, tovagliette di carta, il profumo schivo delle cotture lente col coccio sul fuoco.

Carlo Fiorini, proprietario e cuoco intenditore, notate bene: non chef, ma cuoco ciociaro, è lo scrigno in versione rock, che conserva usi e preparazioni tradizionali. Storie e segreti di famiglia che nella cucina di Carlo diventano patrimonio collettivo.

Una civiltà di briscola e tressette che ha deciso di non voler cambiare i connotati a tavola, come ‘sciccheria’ moderna impone, ma che resta fedele al sacro dei prodotti scelti personalmente e alle pietanze che ‘restano’ oltre le mode.

 

Qui le fettuccine si tagliano a mano a filo  d’unghia, il caffè si fa con la moka e il menù giornaliero, che segue le stagioni,  è scritto bianco su nero sulla lavagna all’ingresso. Qui si mangia ancora bene, si mangia di gusto, si mangia sano.

Ricavata tra le mura del vecchio magazzino Mazzoleni, quelli della gazzosa, per chi è ‘forestiero’, Carlo ne ha conservato le antiche casse che sono diventate arredamento. Uno staff, selezionato non solo per capacità, ma soprattutto per simpatia e c/valore umano, Sora Locì a colpacci di Motley Crue e piatti di carbonara e gricia fatte come dio comanda, ti rimette in pace col mondo.

Che altro aggiungere, non resta che “assettarse e magnà’. Battito di coperchi per Carlo e il suo staff. Sagne e fagioli batte aragosta 1 a 0. E ‘Vergli’ diventa ancora chiù bona…

Monia Lauroni