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Veroli, somministrata la prima dose di vaccino a tutti gli ospiti e gli operatori della casa di riposo “Don Luigi e Carolina Scaccia”

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 Vaccino anti covid-19 effettuato per tutti gli ospiti e gli operatori della casa di riposo “Don Luigi e Carolina Scaccia”. Ieri, mercoledì 3 gennaio la prima somministrazione, un risultato di un complesso gioco di squadra tra ‘Diaconia’ ente gestore della casa di riposo e la ASL di Frosinone. Una squadra che anche questa volta si è distinto per la sensibilità e la rapidità dimostrata nel predisporre le operazioni di vaccinazione per difendere gli anziani dallo spettro del contagio. Il richiamo della vaccinazione, ovvero la seconda dose, sarà effettuato a fine febbraio. Stesso protocollo anche per la ‘Casa della Fraternità Don Luigi di Massa’. Quasi una festa, un abbaglio di ritorno alla normalità. L’espressione concreta di quel ‘Andrà tutto bene’ che gli stessi anziani, con l’aiuto degli operatori, avevano appeso, colorandolo di speranza, fuori dalle finestre della struttura. Ed è stato così. E’ andato tutto bene grazie alla professionalità degli operatori ed alle misure messe in campo per ridurre al minimo il rischio senza che le ristrettezze interpersonali facessero ammalare di solitudine, sconforto e abbandono. La disponibilità, la premura della cura che tutto il personale ha mostrato in questi mesi, sono state occasione per far sì che gli ospiti residenti non si sentissero soli. Per questo nella struttura sono stati allestiti degli appositi spazi “stanze degli incontri” in cui gli ospiti hanno potuto stabilire un contatto visivo con i loro familiari, una sorta di visite “in presenza” attraverso apposite lastre di plexiglass. Le precauzioni che da ormai quasi un anno si stanno adottando nella casa di riposo, il progredire della campagna vaccinale al suo interno, porteranno a situazioni più distese dove si potrà tornare a coltivare la cosa più importante dell’essere uomini: la relazione. L’inizio di questa storia è una solida speranza, per Veroli, per i nostri anziani, per tutti. E la trama sta tutta nella proessionalità, nell’attenzione e l’amore che l’equipe della casa di riposo ernica ripone verso i suoi tenerissimi ‘nonni’. Tutte le cose dolorosamente ‘spezzate’ come un abbraccio commuovono col loro sapore di zucchero grezzo, di incerta fiducia nel domani, ma insegnano attraverso i gesti amorevoli di chi è consapevole di ‘custodire’ un bene prezioso che forse non tutto è perduto per sempre.

Monia Lauroni