HOMEPAGE APPUNTAMENTI Veroli, dal 20 maggio al Chiostro di Sant’Agostino “Paesaggi” la personale di...

Veroli, dal 20 maggio al Chiostro di Sant’Agostino “Paesaggi” la personale di Paolo Gaetani

859
CONDIVIDI

“Paesaggi” la mostra personale del pittore verolano Paolo Gaetani, a cura di Alfio Borghese, dal 20 al 28 maggio a Veroli presso il Chiostro di Sant’Agostino. Vernissage sabato 20 alle ore 17,00. Un percorso espositivo composto da venti opere sapientemente dipinte dal’apprezzato artista verolano. I “Paesaggi” di Gaetani sono la trama della tela che sospende e mette in attesa il gesto artistico facendo sì che si percepisca una leggerezza forte, la tenebra luminosa e il peso dei sogni con periziosa e volontaria ‘incuria’. Ogni opera è un racconto e ogni forma animata e non, abita in quei luoghi. Un legame univoco, i colori, le azioni, le sfumature vivono in quei paesaggi, facendo di una intera esposizione un viaggio “non itinerante”. Paesaggi che diventano luoghi mentali, che coagulano presenza/non presenza sulla tela, immagine e ricordo di questa, sostanza ed ombra passata attraverso il buio e la luce. In un continuo spostamento, che radica i frutti materici e di segno pittorico, sino a trasmutarli in linguaggio. Ci vogliono troppe parole per descrivere il silenzio. Troppi silenzi per descrivere il momento. I Paesaggi di Paolo Gaetani sono  autentici, possiedono un’anima, un nocciolo segreto originario a cui è consegnata l’attività di riflessione primaria da cui sorge tutto. La sua pittura non è altro che l’atto finale e la muta testimonianza di una ricerca di senso. Volumi corposi e stretti di edifici arroccati in cui le ombre portate sono importanti quanto gli oggetti e le figure che le gettano. Tratti, segni, linee in una incidenza mai causale. E in questo sistema geometrico di linee e confini, di esatte ombre e luci, gli occhi rintracciano una serie continua di corrispondenze visive. Lo sguardo è costretto a rallentare, così il battito del cuore e la respirazione, come in una sorta di meditazione. Nei lavori di Gaetani tutte le vedute testimoniano una malinconica assenza e una perenne ricerca di un centro: percepito ma introvabile. La visione interiore, come un esercizio spirituale, tutte le vedute testimoniano un’assenza e una perenne ricerca dell’essere. Grandi spazi, sinonimi di grandi silenzi, attraversati da poche e sottili linee rotte, oblique, che danno l’impressione nonostante la loro esiguità di riempire tutta la superficie. Linee che occupano, tagliano, organizzano e danno ritmo al respiro. Paesaggi alpestri con rocce e acqua cheta, architetture in rovina e vecchi casali contadini che si alternano a più serene vedute di campagne adagiate lungo le rive di contorni placidissimi, immerse nel silenzio dell’atmosfera velata del meriggio, con l’azzurro del cielo e i riflessi violacei delle montagne in lontananza. Il Paesaggio capace di far vibrare la poesia; è il quadro stesso a dettare le sue leggi. Un bersaglio raggiunto della freccia che l’arciere, che è in ognuno di noi, aristotelicamente saetta alla ricerca dell’essere. Paesaggi silenti e infiniti, tanto da far pensare, citando Leopardi, “…aldilà di quella, interminabili spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete, io, nel pensier mi fingo”.

Monia Lauroni