HOMEPAGE CRONACA Veroli – Una ‘ciammella’ come souvenir. Le idee buone

Veroli – Una ‘ciammella’ come souvenir. Le idee buone

1394
CONDIVIDI

 Non è facile tratteggiare un quadro d’insieme degli usi e costumi verolani, no, non è affatto cosa semplice. Soprattutto se questo quadro dovesse contenere concetti chiave a tratti contrastanti come ‘turismo, tradizione e modernità, souvenir e originalità’. Raccontare cioè una storia diversa di accesso alla cultura ernica, partendo da concetti storici ma condividendoli su scenari diversi. Persi tra le meravigliose stradine di Veroli, tra i suoi incantevoli vicoli, sopraffatti dalla sontuosità delle sue chiese e catturati dai suoi sapori genuini e intriganti, può essere difficile per il turista trovare il souvenir giusto. Un souvenir originale che racchiuda la cultura e le tradizioni di Veroli a misura di bagaglio a mano. E magari anche sciccoso e di pregio. Cosa c’è di più identitario di una conca in rame, di una ciocia e di una ciociara? E’ a questo punto che l’estro della Gioielleria Arci Raffaella, che vanta di una tradizione orafa di tutto rispetto e situata in pieno centro storico, ha risposto con un ‘argenteo’: la ciammella! E già perchè se dici ‘ciammella’ dici Veroli e se dici Veroli non si può che restare sorpresi dalla sua incantevole bellezza. Una bellezza che trova la sua apoteosi nei segreti ‘artigiani’ delle sue genti. Souvenir preziosi che in un solo tocco si trasformano in ciondoli d’argento, da sempre sinonimo di eleganza e raffinatezza, proposti in un design moderno ma ispirato ad un alfabeto deliziosamente antico. Un’idea originale, un viaggio, un ricordo, uno stile. Un pezzo di Veroli che ti rimane elegantemente addosso. Nonostante il nome poco altisonante, la ciammella in argento farebbe ricredere anche Luciano di Samosata che sbeffeggiava le statuine senza valore vendute ai turisti che si recavano a Cnido per ammirare la statua di Afrodite scolpita da Prassitele. Di sicuro un souvenir senza retorica e di ‘buon gusto’. Primo posto per originalità, Veroli ringrazia.

Monia Lauroni