HOMEPAGE APPUNTAMENTI Una giovane pittrice ad Alatri: Maria Letizia Giuliani e i quadri della...

Una giovane pittrice ad Alatri: Maria Letizia Giuliani e i quadri della Cappella di San Sisto nella Concattedrale

339
CONDIVIDI

Domenica 21 aprile alle ore 18.00 nella Concattedrale di San Paolo ad Alatri, in un evento di “Musica e Arte” organizzato dal Coro “In Laetitia Cantus in collaborazione con I’Associazione Gottifredoe la Parrocchia San Paolo Apostolo, con il patrocinio del Comune di Alatri, verranno presentate la biografia artistica di Maria Letizia Giuliani e la storia delle “due opere alatrine”.

L’evento ha ottenuto anche il patrocinio non oneroso della Diocesi di Anagni-Alatri.

La presentazione dei dipinti sarà a cura del Prof. Mario Ritarossi, con interventi musicali del Coro “In Laetitia Cantus”, diretto dal M° Elisabetta Scerrato e accompagnato al Pianoforte dal M° Loretta Proietti.

Al termine verrà effettuata una visita guidata alla Cappella del Patrono.

Alcune note sull’artista:

Maria Letizia Giuliani (1908- 1985) nacque a Roma in una famiglia con forti interessi artistici grazie alla figura del nonno materno, il noto pittore e decoratore di chiese Eugenio Cisterna che dal 1900 aveva avviato, insieme al genero Giulio Cesare Giuliani – anch’egli pittore e chimico – una “bottega” di artigianato artistico, lo “Studio Vetrate d’Arte Giuliani”, destinato a diventare negli anni uno dei più importanti della capitale.

Formatasi nel laboratorio di famiglia e successivamente alla Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Maria Letizia sviluppò una particolare attitudine nell’ideazione di cartoni per le vetrate d’arte e nella realizzazione di pitture murali e da cavalletto, con cui si farà notare in diverse e importanti esposizioni.

I due grandi dipinti, eseguiti nel 1932 per la Cappella di San Sisto ad Alatri, oltre a svelare il precoce talento della giovane artista, testimoniano lo stretto legame che quest’ultima stabilì con il nonno Eugenio, cui furono originariamente commissionate le opere, ma che affidò per intero alla nipote poco prima della propria morte.

Si tratta di due opere importanti e pressoché inedite.

Quella di sinistra raffigura l’ingresso nel 1132 delle reliquie del Santo all’interno della città di Alatri, accolte dal vescovo e da una moltitudine di fedeli. Quella di destra racconta l’intervento miracoloso del Santo Patrono in occasione dell’assedio alla città di Alatri compiuto da Federico II di Svevia nel 1243.