I numeri parlano chiaro: sette spettacoli, sette sold out. Ma non sono i numeri a fare la differenza. Al Teatro Comunale di Veroli dove stasera è andato in scena il super classico ‘Natale in casa Cupiello’, l’ultimo spettacolo dell’anno 2021, la differenza l’hanno fatta l’entusiasmo e l’emozione di chi ha ritrovato un luogo caro, di chi ha provato la sensazione di tornare a casa, di ritrovare consuetudini perdute da tempo.
La differenza l’ha fatta sperimentare di nuovo la voglia di sentirsi una comunità famiglia, di commentare insieme le esibizioni, di applaudire dal vivo gli artisti. Ritrovarsi in quel piccolo luogo e grandi gesti che raccontano di una comunità viva, ricca di relazioni, di valori condivisi, di una visione di futuro che ti fa sentire parte di un insieme. Ed il Teatro di Veroli è un po’ così: una seconda casa.
E la vera bellezza sta nel trovare tutto questo ancora più forte, come quando la privazione di qualcosa ti fa apprezzare ancora di più il valore di quello che hai perduto e che ti rendi conto avevi finito per dare per scontato. Quanto vale tutto questo? Molto più di qualunque numero.
Un risultato straordinariamente grande che ripaga l’impegno e l’amore dei condottieri di questa realtà culturale che va sempre più crescendo ed accreditare consensi: l’Associazione Duecento22 – Arti e Spettacolo e di tutti quelli che, a qualsiasi titolo, hanno sposato subito questo grande progetto non facendo mai mancare il loro sostegno.
Archiviato in sold out il 2021, si ripartirà domenica 16 gennaio con le stesse prerogative: il coraggio e l’alta qualità, che finora hanno premiato con entusiasmo il dinamismo, il grande lavoro e le proposte di Enrico Quadrozzi e Fabrizio Bellacosa.
E quando una cosa piace così tanto, i numeri perdono valore. Parlano gli applausi.
Monia Lauroni 
