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Niente drammi, non era da San Siro che passava la salvezza del Frosinone

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Un passo indietro d’accordo, ma bisogna mettere in conto che si giocava a San Siro contro l’Inter, una squadra che è stata costruita per primeggiare ad alti livelli in campionato e anche in Europa.

La sosta non ha aiutato il Frosinone, quella striscia positiva di quatto partite consecutive che si era creata prima della sosta per le nazionali è stata spezzata dalla prestazione di Milano, negativa ma non allarmante perché il Frosinone ora, a dispetto delle prime gare della stagione, sembra una squadra più compatta e con idee di gioco ben precise. Sa stare sul campo e soffre meno, anche al cospetto di corazzate come l’Inter. I primi minuti di gara tutti di marca ciociara stanno lì a dimostralo. sono tutti di marca ciociara. Il 3-0 è netto, ma non rispecchia tutto l’andamento della gara dove i giallazzurri prima di subire il gol del 2-0 di Keita erano arrivati addirittura a sfiorare il gol del pari con un gran colpo di testa del bomber Daniel Ciofani magistralmente parato da Handanovic.

Non sono queste le gare dove il Frosinone può sperare di trovare i punti per la salvezza. Il club ciociaro deve costruire in casa la propria fortuna, deve trasformare il Benito Stirpe in un fortino e non lasciare che diventi terra di conquista per le avversarie. Il mister Moreno Longo è stato giustamente confermato e difeso dalla proprietà, adesso deve continuare sulla strada della crescita e ripartire subito da domenica prossima dove ci sarà da battagliare  in casa con il Cagliari che con tutto il rispetto non è l’Inter.

Massimo Papitto