HOMEPAGE CRONACA Il “Modello Frosinone” studiato nella Capitale

Il “Modello Frosinone” studiato nella Capitale

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Il “Modello Frosinone” è stato uno dei protagonisti dell’iniziativa che ieri, presso il Circolo Canottieri Roma, ha visto a confronto tre sindaci, le loro diverse esperienze amministrative nell’ambito di differenti realtà cittadine. All’incontro ha infatti preso parte il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani – ospite dell’evento organizzato su impulso del Rotary club Colosseo e del club di Nicotera, curato dall’avv. Domenico Naccari, già consigliere comunale di Roma Capitale – insieme agli ex primi cittadini di Roma e Rosarno, Gianni Alemanno e Giacomo Saccomanno. Il focus dell’incontro ha riguardato le esperienze dei sindaci, primi referenti della comunità in cui vivono, che ricevono il proprio incarico mediante il meccanismo dell’elezione diretta, a differenza di quanto avvenuto, ad esempio, nella selezione dei candidati al nuovo parlamento, avvenuta affidando una consistente quota al sistema proporzionale. Gianni Alemanno, parlando del ruolo ricoperto dal 2008 al 2013, ha messo in evidenza le difficoltà provate nel dover gestire la mole di debiti ereditati dalle precedente amministrazioni, un fardello che ha influito sulla operatività della propria giunta. Saccomanno, invece, ha posto l’accento sulle criticità vissute in un comune considerato una vera e propria frontiera del Mediterraneo. Tra i temi toccati da Saccomanno, inoltre, non è mancato quello relativo al pericolo delle infiltrazioni criminali nella cosa pubblica. “L’incontro di ieri è stato molto interessante, perché ci ha permesso di confrontare punti di vista e vicende amministrative sicuramente diverse – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – Credo che i sindaci, oggi, debbano assumersi la responsabilità di agire rispetto alle necessità che la propria comunità esprime. Nel 2012 siamo partiti da una situazione finanziaria gravissima sotto il punto di vista dell’indebitamento che, di certo, non avevamo contribuito a generare. Abbiamo quindi approvato, nel 2013, un Piano di risanamento che ha rimesso in ordine i conti di circa 25 anni di amministrazione comunale. Inutile, di fronte una situazione del genere, puntare a tutti i costi il dito verso chi ci ha preceduto: è essenziale, invece, affrontare il problema e, come abbiamo fatto a Frosinone, risanare il bilancio, garantendo sia i servizi essenziali che una serie di investimenti prima mai effettuati: tra questi ultimi, l’acquisto dei teatri comunali o l’individuazione, attesa da decenni, di una sede stabile e prestigiosa per l’Accademia di Belle Arti di Frosinone nel palazzo Tiravanti. Nel settore delle opere pubbliche, invece, siamo giunti a realizzare, in partnership con il privato, il nuovo stadio “Benito Stirpe” che tutta Italia ci invidia, o il Parco urbano del Matusa, uno dei più grandi parchi verdi, realizzati nell’Italia centrale dal dopoguerra a oggi. Prendersi delle responsabilità ed agire nell’interesse della collettività, dunque – ha concluso Ottaviani – è esattamente quanto ha evitato di fare un sindaco come Virginia Raggi: ospitare un evento di importanza mondiale come le Olimpiadi, infatti, avrebbe comportato investimenti pubblici e privati con conseguente aumento del Pil, crescita dell’occupazione e maggiore ricchezza, quindi, per tutto il territorio. La complessità che può risiedere in quelle azioni da portare avanti per assicurare benefici e sviluppo a tutta la collettività, non deve costituire un elemento di paura o, peggio, una giustificazione per nascondere la propria immobilità amministrativa”.