HOMEPAGE CRONACA Marchionne: il successo e la “maledizione”

Marchionne: il successo e la “maledizione”

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Sergio Marchionne, 66 anni manager Fca in coma irreversibile presso una clinica di Zurigo, è l’ultimo di una lunga serie di casi drammatici che hanno colpito negli anni il gruppo Fiat, la Juventus, la Ferrari, la famiglia Agnelli e tutto l’entourage gestito da essa.

Tali sciagure hanno fatto pensare a paragoni con altre “dinastie” o personaggi di successo che hanno vissuto sorte simile: i Kennedy sono stati tirati in ballo in più di un’occasione, e i Beatles, solo per ricordarne due emblematici che hanno colpito la sensibilità popolare.

Andando a memoria ricordo tali paragoni nel giorno della morte di Edoardo Agnelli affetto da male oscuro e di Giovannino, presidente della Piaggio, giovani virgulti che avrebbero avuto tutta la vita davanti. Poi v’è stampato nella mente di molti il massacro di tifosi juventini allo stadio Heysel in occasione della finale di coppa campioni nell’84, la morte del giovane calciatore Andrea Fortunato per una rara forma di leucemia, l’auto disintegrata da un’esplosione in Polonia in cui perse la vita Gaetano Scirea, il tentato suicidio del difensore Pessotto, e il macabro susseguirsi di drammi potrebbe continuare. Da aggiungere la morte del campione della Ferrari Gil Vilneuve e altre sciagure.

Il successo anche per Marchionne, a un anno dal suo addio alla Fca Crysel, è stato bruscamente interrotto da una sfortunata complicazione postoperatoria che l’ha inchiodato in un letto prima che potesse godersi i frutti di ciò per cui aveva sempre lavorato.

La nostra redazione si unisce al dolore dei familiari.

Patrizio Minnucci