HOMEPAGE CRONACA Ecco ‘L’ombra del Lupo’, il thriller con Lambert e Cucinotta ispirato ad...

Ecco ‘L’ombra del Lupo’, il thriller con Lambert e Cucinotta ispirato ad una leggenda alatrense

2237
CONDIVIDI

 Da che tempo è tempo, le oscure presenze arricchiscono le leggende ciociare e animano un’abbondanza di racconti, carichi di fascino sinistro, che non lasciano indifferenti. Bambini piangenti, fanciulle disperate, guerrieri in cerca di vendetta, spiriti disseminati nella terra. Le storie che fanno calare addosso il gelo dell’inquietudine non mancano, complici i naturali sentieri aspri che disegnano montagne arcigne e valli scoscese. Tra le tante misteriose leggende a destare inquietudine e in questo caso ispirazione, spicca quella del lupo mannaro di un’antica Alatri, capace di suscitare paura soprattutto nei bambini, che evitavano di rientrare a casa tardi, per non incombere, nelle notti di luna piena, in incontri con uomini che soffrivano di licantropia, nei “pastori maledetti” che mangiavano le loro stesse greggi e chi le vigilava. Nasce da questo ‘mistero’ il film tutto girato nella terra ciociara ‘L’ombra del Lupo’. Una produzione internazionale, in cui spicca la firma della Vargo Film, interpretato da Raniero Monaco di Lapio, Marianna Di Martino, Elisabetta De Vito, Massimiliano Vado, Fabrizio Vona e, scusate se è poco, Christopher Lambert e Maria Grazia Cucinotta. Le riprese del film, scritto da Alessandro Riccardi e diretto da Alberto Gelpi ebbero lo start nel 2017 a Frosinone. Il capoluogo ciociaro infatti fu il primo a diventare set cinematografico e vennero coinvolti anche alcuni locali della sede comunale, che si trasformarono per l’occasione in un commissariato di polizia. Le riprese proseguirono poi ad Alatri, nel Bosco Faito a Ceccano e a Patrica. Il thriller horror “L’ombra del lupo”, prodotto da Gianluca Varriale e Alessandro Riccardi, che firma anche la sceneggiatura, nasce proprio dalle leggende e dai racconti sui Lupi Mannari. Storie vive ancora oggi nella Ciociaria rurale e che hanno colto l’interesse dello sceneggiatore e produttore Alessandro Riccardi, affascinato dalle leggende Italiane sul soprannaturale. Tante le aziende locali ingaggiate nella costruzione e fornitura per il film, tante le professionalità del territorio interessate. Un coinvolgimento che porta la firma della bravissima scenografa, ciociara doc Viviana Panfili, nata a Frosinone. Gli esterni principali sono stati girati ad Alatri, catturata anche con una ripresa dall’alto in tutta la sua ‘ciclopica’ enigmaticità . Uno sguardo alla trama: Nico è un poliziotto violento, rientrato dopo anni nel suo paese per dare l’ultimo saluto alla madre Eleonora, ammalatasi all’improvviso. Negli stessi giorni alcuni cadaveri vengono ritrovati nel bosco, messi in mostra come in un macabro monito. Eppure le tracce indicano che gli omicidi non sono stati compiuti da mano umana ma da un bestia enorme. La polizia è convinta che Nico sia connesso ai delitti, e lui stesso comincia ad avere dubbi su di sé perché si sente “cambiato”. Dopo aver rovistato in casa di Eleonora in cerca di qualche spiegazione, Nico scopre una terribile verità su suo padre. Grazie al Professor Moreau (nomen omen per lettori e cinefili) un vecchio conoscente di famiglia, Nico cercherà di entrare in contatto con la sua vera natura. In attesa di una normalità che ci permetta di guardarlo nei cinema, compatibilmente con le normative Covid, per ora è visibile sulla piattaforma streaming Prime Video.

Monia Lauroni