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Lo zaino scolastico fa male alla colonna vertebrale?

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Nell’ambito della Unità Operativa Complessa di Riabilitazione dell’ASL di Frosinone è operativo da diversi anni un ambulatorio fisiatrico dedicato alle patologie dell’età evolutiva dai 0 ai 18 anni.

Una delle domande che viene posta più frequentemente dai genitori dei ragazzi in età scolare è se e come lo zaino possa provocare dei danni alla colonna vertebrale, una struttura considerata erroneamente fragile.

Alla riapertura dell’anno scolastico, tra le tante preoccupazioni dei genitori si aggiungono quelle inerenti il peso dello zaino e le possibili ripercussioni sulla postura in fase di crescita.

In particolare di quanto l’utilizzo prolungato dello zaino possa essere responsabile di eventi scoliotici.

Ormai da anni gli studi scientifici svolti hanno confermato che le patologie scoliotiche sono dovute alla predisposizione genetica e ad altri fattori concomitanti.

Un peso adeguato, applicato dall’alto per un certo periodo, provoca sulla colonna vertebrale una reazione positiva di allungamento, favorendo un potenziamento della muscolatura anti-gravitaria.

Tuttavia, un peso può risultare dannoso se dovesse eccedere la capacità di reazione della colonna, soprattutto se portato in modo inadeguato e per un tempo eccessivamente prolungato.

Un peso, infine, può diventare pericoloso anche se viene applicato troppo bruscamente: è infatti molto comune notare come all’uscita dalle scuole i ragazzi con zaini più o meno pesanti, corrono o saltano, imponendo alle loro schiene dei pesi il cui effetto si moltiplica a causa delle brusche accelerazioni e decelerazioni.

Correlazione tra disturbi posturali e zaino

Nell’ambito dei disturbi posturali legati all’utilizzo dello zaino, troviamo: scoliosi, ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare e dorso piatto.

La scoliosi è una patologia antichissima, che colpiscela popolazione giovanile e consiste in una deformità permanente della colonna vertebrale che si presenta con una curvatura laterale e una rotazione dei corpi vertebrali.

I più recenti studi eziopatogenetici hanno dimostrato che la scoliosi idiopatica, la forma più frequente di scoliosi primitiva, ha un’origine genetica che determina una ritardata maturazione di alcuni centri nervosi di controllo della postura e del movimento e/o provoca disturbi del tessuto connettivo. Al contrario l’atteggiamento scoliotico corrisponde ad un atteggiamento posturale scorretto. Lo zaino non sembra incidere sulla genesi della scoliosi idiopatica.

Un peso sulle spalle può essere più dannoso in caso di un’accentuazione posturale delle curve fisiologiche sul piano sagittale (ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare) piuttosto che per quelle sul piano frontale (scoliosi).

Infatti, la colonna vertebrale è naturalmente dotata di curve come lordosi e cifosi per meglio affrontare i pesi cui viene sottoposta, reagendo come una molla ammortizzandoli e scaricandoli.

Questo fenomeno è direttamente proporzionale all’aumentare del peso. La curva che risente maggiormente di queste variazioni, data la sua maggior mobilità, è quella lombare.

L’atteggiamento in iperlordo si può essere incrementato dallo zaino ed in particolare in caso di debolezza dei muscoli addominali.

Infine il dorso piatto, ossia la riduzione della curva cifotica fisiologica della colonna dorsale, che spesso compare in caso di scoliosi, comporta per la colonna vertebrale una minor capacità di sopportare i pesi assiali e quindi può subire dei danni più facilmente in presenza di sforzi normali.

Il mal di schiena o rachialgia è un’evenienza non molto comune nei ragazzi e trova molto più spesso una causa nelle posture incongrue prolungate piuttosto che nell’uso dello zaino.

Lo zaino, con un peso importante e portato sulle spalle per un tempo superiore ai 20 minuti, può favorire il mal di schiena senza però provocare alterazioni strutturali sul rachide: il dolore è causato infatti da una serie di contratture muscolari.

In relazione a questo, c’è da considerare poi la struttura fisica dello studente: un fisico allenato e con una buona tonicità muscolare ha meno possibilità di incorrere in problemi posturali rispetto a ragazzi molto magri e che non praticano sport.

Fare dello sport significa conoscere il proprio corpo, saperlo utilizzare al meglio anche in strategie motorie relativamente semplici come quelle legate all’utilizzo della colonna sottoposta ad un peso supplementare.

La correlazione tra zaini e problemi alla colonna vertebrale è stata ampiamente studiata. Secondo alcune ricerche, il peso considerato sicuro per evitare problemi sarebbe pari:

  • Al 10% del peso corporeo per bambini e adolescenti;
  • Tra il 10 e il 15% del peso corporeo nei giovani adulti;
  • Fino a un massimo del 20% in età universitaria.

Quando uno zaino è troppo pesante, il corpo dovrà compensare inclinandosi in avanti per contrastare gli effetti della gravità.

Sono stati individuati una serie di consigli e accorgimenti per far sì che il peso della cultura non influisca negativamente sulla salute dei nostri figli:

  • Assicurarsi che lo zaino sia robusto e di dimensioni adeguate, non più largo del petto dello studente.
  • Scegliere uno zaino con spallacci larghi e imbottiti.
  • Usare entrambe le bretelle, non portare mai lo zaino su una spalla.
  • Accorciare le cinghie fino a quando il fondo dello zaino si trova appena sopra la vita del bambino e non tocca sui glutei. In tal modo, lo zaino dovrebbe essere ben disteso sulla schiena del bambino.
  • Non sovraccaricare lo zaino: usare gli armadietti delle scuole e pianificare i compiti con largo anticipo.
  • Posizionare tutti gli oggetti pesanti alla base dello zaino, vicino al dorso, per una migliore distribuzione del peso.
  • Utilizzare il cinturone addominale per scaricare il grosso del peso sulle anche. Le gambe aiuteranno così ad ammortizzare il peso dello zaino, in quanto la loro muscolatura è strutturata proprio per fungere da ammortizzatore di tutti i pesi che gravano sul corpo.
  • Posizionare lo zaino su una sedia o sul banco per indossarlo con più facilità.

Un altro quesito ricorrente riguarda l’uso del trolley e se èda preferire allo zaino classico: anche in questo caso la scelta dipende da alcuni fattori e può esserne consigliato l’utilizzo.

Se, ad esempio, per raggiungere la classe c’è bisogno di camminare per un lungo tragitto sarebbe bene preferirlo al tradizionale.

Al contrario può essere sconsigliato se l’accesso alla scuola e\o alla classe prevede l’uso di scale, considerando poi che il trolley può creare una sollecitazione sulla spalla che viene usata per trascinare lo stesso.

La prevenzione diventa comunque il fattore fondamentale per limitare le problematiche dolorose e posturali della colonna.

I bambini, infatti, quando entrano alla scuola primaria, iniziano a stare seduti dalle 6 alle 8 ore al giorno (in una giornata scolastica tipo) e poi, crescendo, aumentano a casa tra studio e televisione. Di conseguenza, è proprio nella fascia di età dai 7 ai 13/14 anni che la colonna vertebrale, in crescita e in cambiamento, è maggiormente suscettibile ad influenze posturali negative.

Cosa fare per evitare tutto ciò?

  1. Praticare uno sport.
  2. Fare movimento durante la ricreazione, importante per interrompere la sedentarietà delle lezioni.
  3. Educazione fisica a scuola.
  4. Attenzione alla postura da seduti al banco: i ragazzi dovrebbero stare diritti con una corretta distribuzione del peso sulla sedia ed evitare di stare appoggiati ad un braccio.
  5. Attenzione alla corretta altezza dei banchi e delle sedie in rapporto al fisico dei ragazzi.
  6. School gym: semplici movimenti da fare in classe sotto indicazione degli insegnanti. Infatti possono essere effettuati esercizi di stretching, respirazione o di movimento rimanendo nella propria posizione al banco.

In conclusione, si può quindi affermare che lo zaino non è causa di alterazioni scheletriche della colonna ma può concorrere alla formazione di disturbi posturali qualora non siano osservate adeguate attenzioni.

Massimo riguardo quindi da parte dei genitori (e anche degli insegnanti!) alla postura corretta delle ragazze e dei ragazzi e, qualora ci fossero dei dubbi, diventa fondamentale richiedere una visita specialistica in particolar modo tra la quinta elementare e la prima media.

A cura della U.O.C.. Riabilitazione Territoriale