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Il Liceo Albertelli di Roma è il primo istituto scolastico del Lazio ad approvare il congedo mestruale

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Alla fine di dicembre dello scorso anno il liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna è stato il primo istituto scolastico italiano ad introdurre il congedo mestruale. Si tratta della prima misura di questo genere in Italia ed è frutto della pressione messa in atto dalle associazioni studentesche.

Ed ecco che dalla fine di febbraio 2023, anche il Lazio ha il primo liceo che ha adottato la stessa misura. Si tratta del Liceo Pilo Albertelli di Roma che, grazie al coinvolgimento e al sostegno degli insegnanti e degli studenti, l’ha vista approvata dal Consiglio d’Istituto.

Ma cosa si intende per congedo mestruale a scuola? Di assenze giustificate da un certificato medico che non andranno a incidere sui vincoli di frequenza scolastica definiti dalle normative nazionali nel caso in cui le giovani donne soffrano di dismenorrea. Di fatto, con il termine medico “dismenorrea” ci si riferisce ai dolori associati al ciclo mestruale. Ma se in molti casi la sintomatologia può essere facilmente controllata con l’assunzione di antidolorifici, per alcune donne si tratta invece di un problema estremamente debilitante che interferisce con le attività quotidiane anche semplici. Non a caso, tra le donne particolarmente a rischio ci sono quelle al di sotto dei 20 anni di età.

Se fino a qualche anno fa il dibattito sul congedo mestruale fosse molto marginale, negli ultimi mesi ha avuto un vero e proprio eco sia in Italia che altrove. Si pensi, infatti, che lo scorso dicembre la Spagna ha approvato a livello nazionale un congedo specifico per le donne con dismenorrea accertata che prevede un permesso di tre giorni al mese. In più, il Congresso spagnolo ha anche approvato la distribuzione gratuita di prodotti per l’igiene mestruale (assorbenti e tamponi) nei luoghi pubblici tra cui scuole, carceri, centri femminili, centri sociali, enti pubblici e enti sociali.

Tale normativa può essere considerata una vittoria per le donne e un tentativo di abbattimento dei tabù ancora esistenti sul ciclo mestruale e sui suoi relativi aspetti debilitanti. Eppure, come riporta Lifegate, le stime dicono che in Italia una donna su quattro ha mestruazioni invalidanti e il 13,5 per cento testimonia un ciclo particolarmente doloroso.

Elisa Rossi