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Le “Isole” del giornalista frusinate Igor Traboni

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 “Isole”, edito Ensemble, è la prima raccolta poetica del giornalista frusinate Igor Traboni. Il giornalista poeta. Quello che si sporca le mani nel mare dei fatti, che li osserva e li racconta. Ma sa che occorre buttarcisi dentro in quel mare per imparare a nuotare, in apnea, e nel silenzio delle acque, raggiungere le proprie Isole. Ed è su queste Isole, nude come una divinità, fatte di cartapesta e sabbie immobili, che ci si accorge di avere urgenza di poesia. Igor Traboni, trent’anni di giornalismo puro, è arrivato naufrago sulle sue Isole. Ad occhi chiusi perchè già le conosceva. Le Isole di Igor Traboni si aprono allo sguardo lentamente, prendono una forma definita di una geometria dolce e imperfetta, come potrebbe tracciarla la matita di un bambino. Un contorno smussato dagli anni, dalle maree, dai giorni di sole cocente, dalla pioggia fitta e sottile delle stagioni di mezzo. Qualcosa di sommerso che si muove nell’aria tra due orizzonti di confine. Su queste Isole c’è la torre ricostruita dopo l’ultima guerra, l’orologio rotto che segna l’ora esatta, crolli e riassetti, indirizzi da cercare, il nome di una via, un numero di casa dove non risponde nessuno. Su queste isole Traboni continua a camminare come avesse perso qualcosa di prezioso, ma senza l’ansia di trovarlo, senza paura di doverlo restituire per sempre. Senza scudi, indossando la sua anima. Intorno contorni di acqua salata e sabbia. Qui non si potrebbe stare né passare. Qui si viene solo per cercare, per lenire i segni di una Croce sulle spalle di un fedele imperfetto. Qui c’è posto solo per farsi cenere ed andare via perchè sia di nuovo primavera. Sono brevi giardini d’erba nelle dune; Traboni le ha create così, con le mani, durante l’inverno. Hanno nei tratti i sorrisi e le lacrime di tutto quello che gli è accaduto. Un taglio negli scogli e riaffiora il seme che è antico messaggio d’acqua, una prima forma che la vita ha preso, indelebile. In mezzo, il mare che divide un’intimità dall’altra. Traboni sta lì, tra palafitte, case di paglia e di pietra tagliata; una striatura chiara, non vista da nessuno, nel cuore chiuso della sua Isola.

Monia Lauroni