HOMEPAGE CRONACA Le donne di Francesca Cerquozzi non vogliono feste, ma opportunità

Le donne di Francesca Cerquozzi non vogliono feste, ma opportunità

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 8 marzo 2021, Festa della Donna. Non chiamiamola Festa perché da festeggiare in questo ultimo anno c’è davvero poco. I femminicidi sono raddoppiati, i dati Istat ci dicono che il 98% di chi ha perso il lavoro è rappresentato da donne. Poi che la rappresentanza in rosa politica e istituzionale ha subito attacchi ‘torquemadeschi’, disegnando in maniera implacabile un forte arretramento della condizione femminile. In un momento in cui anche le mimose sembra non abbiano più voglia di fiorire, Francesca Cerquozzi, responsabile Diritti del PD di Frosinone, ha deciso di sottolineare questa ricorrenza con una presa di posizione molto lontana dai toni festosi, ma piena di energia: “Sono settimane complesse e inedite quelle che stiamo vivendo – dichiara – che tuttavia possono consegnarci un’opportunità importante: mettere in campo tutte le energie di cui disponiamo. Sono le donne, spesso volti nascosti del nostro vivere comune, che stanno dimostrando straordinaria competenza, resilienza, passione e coraggio. Donne nelle istituzioni, nella difesa, nella ricerca”. E qui la Cerquozzi non ha remore di forma e traccia una rotta che in un mondo diverso sarebbe normale, ma che in questo paga ancora pegno alle stramberie di un universo di testosterone. Ed è rotta di norma, oltre che in punto di etica. “Occorre permettere alle donne di mettere in campo le proprie potenzialità. Servono regole di trasparenza nel mondo del lavoro, dobbiamo contrastare fenomeni di discriminazione sul lavoro, incentivare processi che includano le donne nei ruoli decisionali e istituzionali. Ecco oggi, giornata internazionale delle donne, è importante promuovere con forza la parità di genere, la leadership femminile, e valorizzare il ruolo della donna nella società. Utilizziamo questa giornata per ricordare i diritti delle donne, quelli conquistati con sacrificio e perseveranza e continuamente messi in discussione, ma soprattutto quelli non ancora raggiunti pienamente”. Poi il richiamo ad una sorta di ‘patto’ fra coloro che hanno scalato la vetta e le più che ancora si affannano in palude: “Le donne devono sapere che possono contare sulle istituzioni e sulle donne delle istituzioni. In questa giornata, come donna e come responsabile dei Diritti, rinnovo la promessa di dare battaglia apertamente a chiunque non rispetti il ruolo delle donne continuando a pretendere provvedimenti e leggi che ci tutelino”. Perché nulla sia più come prima bisogna che un giorno non ci sia più nulla da celebrare, o su cui fare monito.

Monia Lauroni