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L’Assessore all’Urbanistica e Patrimonio del Comune di Alatri Massimiliano Fontana esprime i suoi molteplici dubbi e perplessità sulla proposta di istituzione del Parco dei Monti Ernici

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Il medesimo, pienamente convinto della necessità inderogabile di snellire tutte le procedure in materia edilizia e ambientale,  interviene sul tema toccando aspetti di diversa natura, “Da quando sono Assessore sto portando avanti una dura battaglia per eliminare i vincoli paesaggistici sopraggiunti (Istituiti con il PTPR Regionale), presenti sul nostro territorio, anche in zone totalmente urbanizzate che producono come unico effetto l’impedimento dello sviluppo economico, in quanto normalmente la pianificazione viene redatta ed emanata dalla Regione Lazio, senza conoscere la realtà locale e addirittura sbagliando a volte la localizzazione delle aree e dei siti da proteggere”. (vedi il fosso di Cavariccio nei pressi della Piazza di Tecchiena, il  Laghetto artificiale di Tecchiena, il fosso della Madonnina, il vincolo puntuale sull’ex chiesa di Mole Bisleti,  ecc. ecc.)

Non sono io ad affermare questo, ma l’evidenza dei fatti: in effetti alla proposta Regionale di Legge sul PTPR datata 2007, sono state presentate oltre 22.000 osservazioni, provenienti da tutto il territorio regionale. Ciò conferma l’assoluta inaderenza alle realtà locali e la difficoltà di comprensione delle modifiche avvenute negli anni e di fatto costituenti il tessuto urbanistico del territorio.  D’altronde come può un funzionario regionale dalla sua poltrona conoscere meglio di  noi il nostro territorio che lo viviamo quotidianamente? Ecco perché è necessario, a mio avviso, che le aree da tutelare siano individuate e gestite direttamente dai Comuni i quali conoscono perfettamente il loro territorio e sanno come gestirlo, valorizzarlo, tutelarlo a livello ambientale e, perché no, trarne anche i possibili vantaggi per la popolazione.

Inoltre, in questo periodo di spending review sicuramente i fondi che la Regione andrebbe a spendere con l’istituzione del Parco, per creare nuove inutili poltrone, potrebbero invece essere dati ai Comuni che allora si, potrebbero, sviluppare queste zone con attività di turismo ambientale,  creando anche opportunità di lavoro. L’ente Regione trascura totalmente la dovuta manutenzione dei territori, pur essendo il suo principale compito istituzionale, pensando solo ad aggiungere nuove norme di tutela alla giungla di leggi già esistenti, emanate ininterrottamente dal 1939 ad oggi.

Ecco perché quindi la proposta di Istituire il Parco dei Monti Ernici avanzata da chi  non conosce abbastanza i nostri territori, soprattutto quelli montani e pedemontani, e che ha forse la sola necessità di creare qualche nuovo spazio di gestione per la politica, deve essere assolutamente bocciata e rispedita al mittente, poiché qualsiasi pianificazione territoriale non prescinde dalla concertazione e ratifica degli enti locali”.