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La Veroli in miniatura di Mino Corona, un certificato di residenza per chi la ama

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 L’urbanistica della fede e la solida bellezza della storia di Veroli. Una Veroli tanto perfetta nei suoi particolari da superare in magnificenza la realtà. E’ la Veroli in miniatura dell’artigiano Mino Corona, esposta e ricomposta in collaborazione con l’associazione ‘Gli Amici dell’Albero Grande’ nel Chiostro di Sant’Agostino. E’ strano l’effetto che si prova a guardarla da vicino, addentrarsi in quei vicoli rossi e quelle chiese che emanano l’odore della pietra viva. E’ un’emozione che coglie impreparati ed emozionare è arte. Straordinaria la verosimiglianza con la Veroli reale, riprodotta in scala uno a cento, tanto da non distinguere più il vero dalla riproduzione. Un giro di sguardo alla scoperta dei luoghi iconici ernici e con pochi passi ci si ritrova da Santa Croce ai Franconi, dal Vescovado al Cortile Reali, dalla chiesa di Sant’Agostino a San Leucio, da Santa Salome alla centrale Piazza Mazzoli. Un volo d’occhi sui superbi campanili, ecco allora che si viaggia tra le colonne e gli affreschi delle importanti chiese. Si scende nella cripta della Basilica patronale, è più forte di una preghiera la passione che Mino ha usato come strumento per realizzare la sua Veroli. Ogni pezzo è fatto rigorosamente a mano, corpuscoli straordinariamente modellati e uniti insieme che riproducono in scala monumenti, palazzi antichi, luoghi naturali, statue di santi, scale, archi, portoni, finestre cieche, dipinti e vicoli che parlano l’alfabeto della minuzia dei dettagli, la manualità degli artigiani e l’entusiasmo di chi ama il proprio suolo e vuole trasmettere quest’amore incondizionato all’esterno. Un’emozione straordinaria per chi guarda, tutte le opere riproducono fedelmente luoghi e quartieri esistenti nel loro stato reale di fatto. Punto di partenza sono stati sopralluoghi, planimetrie e ricerche storiche. Ricerche quasi maniacali che hanno poi portato l’autore del capolavoro in miniatura a scoprire che al lato di uno dei fori a croce del campanile di Sant’Andrea Apostolo è inciso il nome di Domenico Corona, restauratore del campanile della cattedrale e nonno dell’eccellente artigiano verolano. Potremmo definirle coincidenze, ma è più opportuno lasciare un velato segno di mistero che sappia più dell’incredibile. Perchè quello che è riuscito a realizzare Mino è quasi un miracolo. E’ un luogo di appartenenza per tutti noi dove storia, arte e tempo si mescolano. Un sogno in grande che passa attraverso le piccole cose. Inchino alla grandezza dell’artigiano miniaturista ernico che omaggerà la Città di Veroli di questo straordinario corpo di paese fatto di piccoli episodi, grandi storie, vasti silenzi, particolari finora inosservati e pittoresche leggende popolari. Il cuore e la bellezza di Veroli in scala, una scala che ha raggiunto vette troppo alte di creazione per non essere fatta oggetto stabile di visite di cittadini e turisti.

Monia Lauroni