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La passione contro il potere

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Le immagini dell’esultanza di Mirko Gori dopo il rigore sbagliato da Mario Balotelli in Milan-Frosinone stanno facendo il giro del mondo.

Addirittura in Germania postano foto e video del rigore, esaltando il centrocampista ciociaro mentre esulta con Balotelli a terra fermo ed immobile.

E’ stata l’istantanea più forte di un Milan-Frosinone da raccontare ai posteri: un 3-3 magnifico, una partita fantastica, giocata con grande intensità,  grinta e con il cuore spesso oltre l’ostacolo.

Quanti di noi ci siamo rispecchiati in quell’esultanza di Gori?

Quanti di noi in questi anni si sono irritati, a volte, nel vedere Balotelli in Nazionale sbagliare tutto quello che si poteva sbagliare e magari avremmo voluto dirgliene quattro e non potevamo però farlo?

Quanti di noi ci siamo alzati da sedie o divani e abbiamo esultato al rigore sbagliato da SuperMario come ha fatto Gori?

E’ stata una reazione istintiva dettata dal cuore e dalla foga agonistica della partita. Non credete a chi vuole far credere che il gesto del giocatore del Frosinone sia stato antisportivo.

E’ stata una semplice reazione di campo. Una rivincita ad un rigore sbagliato. Una rivincita di chi si è fatto da solo, col sudore e col sacrificio e che in serie A ci è arrivato senza l’aiuto di nessuno.

Mirko Gori,  ventitre anni e tante battaglie già giocate con quella maglia cucita addosso, ha rappresentato il popolo ciociaro che per un pomeriggio a San Siro è stato al potere.

Massimo Papitto