HOMEPAGE POLITICA I Sindaci della Ciociaria manifestano davanti Montecitorio

I Sindaci della Ciociaria manifestano davanti Montecitorio

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I sindaci di Alatri e Fumone Giuseppe Morini e Franco Potenziani ed il signor Silvio Ceccani in rappresentanza del comitato di salvaguardia del San Benedetto, hanno partecipato ieri mattina alla manifestazione nazionale che si è tenuta a Roma davanti a Piazza Montecitorio, e organizzata dall’Associazione nazionale piccoli comuni d’Italia. La protesta di sindaci provenienti da tutta Italia aveva come scopo rappresentare le lamentele dei comuni dopo i continui, ingiustificati tagli ai trasferimenti ed al fondo di solidarietà che obbligano le amministrazioni comunali ad aumentare le tasse ai cittadini per essere in grado di erogare loro i servizi essenziali. Oltre ad altre problematiche tra cui spicca il flop delle Unioni dei Comuni certificati dalla Corte dei Conti, e dal bluff delle Città metropolitane, enti inutili che ci costano otto miliardi di euro. Da non sottovalutare la preclusione del Governo ad incontri chiarificatori e concertativi sulle diverse problematiche sollecitate dai sindaci e inerenti il Patto di Stabilità e Centrale Unica di committenza. Una delegazione di sindaci nella tarda mattina è stata ricevuta dal vicepresidente della Camera dei Deputati onorevole Luigi Di Maio. I sindaci con tanto di fascia tricolore hanno sfidato il caldo afoso di Roma, e hanno fatto sentire la loro voce. Nello stand davanti Montecitorio è venuto a salutare i primi cittadini l’onorevole Pippo Civati che ha ascoltato con attenzione le lamentele dei sindaci. Il sindaco di Alatri Giuseppe Morini e quello di Fumone Franco Potenziani si sono intrattenuti con Civati al quale hanno spiegato: “in qualità di sindaci intendiamo sottoporre all’attenzione del Governo le gravissime preoccupazioni manifestate onde garantire i servizi essenziali. La decisione della Conferenza Stato-Città e Autonomie di rinviare al 30 settembre il termine per l’approvazione dei bilanci solo per le Città metropolitane e le Province sembra non tenere in conto le difficoltà dei Comuni, ancora impegnati in una difficilissima quadratura dei conti, a seguito dei tagli introdotti dalla normativa”.