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Green Pass: si va verso l’estensione a 12 mesi. Molti pareri favorevoli nel Cts

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Da 9 a 12 mesi: potrebbe cambiare in questo modo la durata della validità del Green pass. L’ipotesi sempre più concreta dovrebbe diventare operativa da metà settembre, quando è previsto via libera definitivo al prolungamento. Il tema è da giorni sul tavolo del ministero che ha già fatto richiesta formale al Cts. Il comitato di esperti dovrebbe esprimersi a giorni ma tutto lascia pensare che si arrivi ad un prolungamento dei termini di scadenza, l’ipotesi è 12 mesi, anche in vista della terza dose del vaccino. Il prolungamento risponde anche alle richieste dei medici che prospettavano nei prossimi mesi la possibilità che molti colleghi, vaccinati ad inizio anno, si potessero trovare scoperti.

Il 6 settembre inizierà in Parlamento la discussione per la conversione in legge del decreto sul Green pass e se arriverà il via libera del Cts potrebbe esserci il prolungamento della durata del certificato. A favore della durata di un anno si è espresso anche Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, pediatra ed ematologo del Bambino Gesù, intervistato dal Corriere della Sera: “L’ipotesi di estensione a 12 mesi del Green pass è più che ragionevole anche alla luce della progressiva acquisizione d’informazioni sulla durata della risposta vaccinale”.

Green pass e durata di 12 mesi: cosa dicono i medici

“Farebbe bene il governo a portare subito la validità del green pass a 12 mesi. E poi decidere, successivamente, valutando l’evoluzione e le conoscenze scientifiche, come procedere per tutti”. A dirlo il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, in merito alla prossima scadenza del certificato verde per gli operatori sanitari, primi ad essere stati immunizzati con il vaccino covid. “Non c’è necessità di creare percorsi differenti, al momento, per i medici e gli operatori sanitari, basta il prolungamento generale a un anno per la validità”, aggiunge Anelli.

“La durata del Green pass – rincara Anelli – dovrebbe essere permanente visto che, ad oggi non ci sono dimostrazioni del fatto che il vaccino non funzioni nel tempo. Rendere la validità periodica, definendo una data di scadenza, rappresenta un atteggiamento di prudenza del Governo, che può essere comprensibile e accettabile, ma comunque risponde più a ragioni organizzative che a motivazioni legate alla validità effettiva del vaccino”, conclude Anelli.

“Non possiamo trovarci di fronte all’assurdo di medici e operatori sanitari che si troveranno a breve con il Green pass scaduto”, l’appello lanciato da Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao-Assomed, il sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale. Il Green pass è “un documento molto importante la cui valenza dovrebbe essere ancor più stringente anche per indurre gli incerti a vaccinarsi – ricorda Palermo – I primi medici vaccinati vedranno scadere il certificato a ottobre, per questo il Governo dovrebbe intervenire e portare la scadenza dai 9 mesi attuali almeno a 12 in attesa di novità dalla scienza sulla durata dell’immunità vaccinale”. Sono “700 mila gli addetti della sanità pubblica, ma si arriva a 2 mln per l’intero settore”, precisa il segretario “occorre quindi che si prenda una decisione chiara per evitare che si creino problemi”.

“La questione dal punto di vista generale non è ben definita sotto il profilo scientifico – prosegue Palermo – I vari esperti hanno posizioni variabili sulla durata dell’immunità vaccinale, c’è chi parla di nove mesi e chi di un anno. Dovremmo aspettare sviluppi dagli studi, ad esempio nel Regno Unito stanno partendo con un’analisi dei dati dei vaccinati. Una indicazione da parte dell’Oms ha evidenziato che prima della terza dose di vaccino occorre vaccinare le popolazioni dei paesi poveri. In ogni caso – avverte – c’è oggi la necessità. per questioni amministrative, di prolungare il Green pass agli operatori sanitari che sono in prima linea nella lotta alla pandemia che tra poche settimane vedranno scadere il certificato. L’Italia potrebbe essere apripista in Europa su questo fronte”.

Ma come dovrebbe intervenire il governo? “Penso che prima ci voglia una parere del Cts in merito, ma se si va a valutare quelli che sono i dati espressi da alcuni enti regolatori la cosa più probabile è che ci sia un allungamento del periodo di validità del Green pass”, conclude l’Anaao.

La validità del Green pass cambia in relazione alla modalità con cui viene rilasciato. In caso di vaccino ricevuto, per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, il certificato sarà generato dal 15esimo giorno dopo la somministrazione e avrà validità fino alla dose successiva; in caso di seconda dose o dose unica per pregressa infezione la certificazione sarà generata entro i due giorni successivi e sarà valida per 9 mesi (270 giorni) dalla data di somministrazione; per il vaccino monodose il Green pass sarà generato dal 15esimo giorno dopo la somministrazione e avrà validità per 9 mesi.

Nei casi di tampone negativo il certificato Covid sarà generato in poche ore e avrà validità per 48 ore dalla dall’ora del prelievo. Nei casi di guarigione sarà generato entro il giorno seguente e avrà validità di 180 giorni. Quindi chi è guarito può ottenere il Green pass ma dalla data di guarigione il certificato è valido solo per i sei mesi successivi.

Green pass e trasporti: cosa cambia da settembre

Ma settembre non sarà un mese importante per il Green pass soltanto per il probabile prolungamento della validità. Infatti, a partire dal 1° settembre,  la certificazione di avvenuta vaccinazione (o che attesta di aver effettuato un tampone nelle ultime 48 ore) dovrà essere mostrata prima di salire a bordo di treni, traghetti o aerei.

Per quanto riguarda il trasporto via terra, per salire su un treno sarà necessario mostrare la certificazione verde. Il provvedimento riguarderà i treni ad alta velocità, gli intercity e i treni a lunga e media percorrenza. Dalla stessa data, la capienza delle carrozze sarà aumentata dal 50% all’80%. L’obbligo sarà esteso anche ai treni che viaggiano di notte, ai bus di linea che collegano differenti regioni e quelli a noleggio con conducente.

Nel trasporto locale, quindi per bus, tram e metropolitane la necessità di essere in possesso di certificazione verde non verrà applicata. Restano invece in vigore gli obblighi di mascherina e distanziamento.

Per quanto riguarda navi e traghetti a lunga e media percorrenza, sempre a partire da settembre, chi vorrà imbarcarsi, anche su mezzi di trasporto che fanno da spola tra due Regioni, dovrà dimostrare di essere vaccinato o di aver effettuato un tampone con esito negativo nelle ultime 48 ore. L’unica eccezione è rappresentata dal battello che attraversa lo stretto di Messina e che collega la Calabria con la Sicilia, per cui non sarà necessario mostrare il Green pass.

Infine, per quanto riguarda i voli aerei, le misure saranno ancora più stringenti. L’obbligo di possedere la certificazione verde comprende sia le tratte lunghe che quelle brevi, senza nessuna eccezione.