HOMEPAGE APPUNTAMENTI Frosinone, in migliaia alla Passione vivente

Frosinone, in migliaia alla Passione vivente

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Una folla composta ed emozionata ha riempito, a partire dalle 20 di domenica sera, piazza Vi dicembre, la prima delle stazioni della quarta edizione della Passio Christi 2018. L’evento, organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Frosinone con gli assessorati alla cultura e al centro storico (coordinati, rispettivamente, da Valentina Sementilli e Rossella Testa) in collaborazione con il consigliere delegato ai grandi eventi Gianpiero Fabrizi, ha coinvolto circa 300 persone, tra figuranti e attori protagonisti. Migliaia di spettatori sono accorsi da tutta la regione per partecipare alla via crucis frusinate che ha magistralmente evocato – con l’ausilio di una scenografia maestosa, di costumi storicamente accurati e di una recitazione intensa – il mistero del dolore e del sacrificio, su cui trionfano i valori del perdono e della salvezza. La sacra rappresentazione ha coinvolto il suggestivo centro storico della città, con le scene allestite a piazzale Vittorio Veneto (processo davanti a Caifa e impiccagione di Giuda), a piazza santa Maria (processo davanti a Pilato) e a piazza Valchera (Crocifissione). Anche quest’anno, la Passio Christi ha saputo parlare al cuore di tutti, credenti e laici, costituendo un importante momento di coesione sociale e di spiritualità.

“Sia per i credenti che per i non credenti – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – la Passione di Cristo rappresenta il momento topico della rievocazione di un uomo effettivamente vissuto e messo in croce dal delegato dell’imperatore, giudicato colpevole di eresia solo perché aveva la pretesa di varcare i confini degli Stati e della politica del tempo attraverso l’amore e la solidarietà degli uomini. È un messaggio ancora attuale che, declinato in chiave terzo millennio, evidenzia la bellezza della riconciliazione ed il primato dell’humanitas sull’odio e sulle divisioni, artificiosamente generate dall’uomo, in ogni tempo”.

Foto di Stefano Strani