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Frosinone, Banca d’Italia: dalla distruzione del 43 alla nuova sede comunale del 2020

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Costruito a partire dal 1854, il palazzo della Banca d’Italia ha ospitato gli uffici del principale ente finanziario del Paese, fino alla chiusura avvenuta nel 2008. Già sede dei gendarmi pontifici, fino alla seconda guerra mondiale (nel corso delle quale ha riportato, come tutto il territorio comunale, ingenti danni, senza ricevere poi aiuti dal governo per la successiva ricostruzione) ospitava la caserma dei reali carabinieri, fino all’età pre repubblicana.
La collocazione dell’edificio voluta dall’istituto di via Nazionale non sorprende: dalla prima sede in Firenze alle successive acquisizioni di edifici, le filiali della Banca d’Italia sono state sempre collocate nei punti più rappresentativi delle città, in palazzi storici che annoverano elementi architettonici e artistici di pregio. Nelle costruzioni edificate all’inizio del secolo scorso la Banca, basandosi sul linguaggio costruttivo e decorativo del periodo, ha inteso trasmettere un’immagine di sobrietà e solidità, di bellezza austera, che poco o nulla concedeva allo sfarzo, ma era sempre intimamente legata alla storia economica, sociale e culturale delle città e al prestigio dell’Istituzione.
L’immobile presenta una superficie direzionale di circa 2000 mq, 500 mq per residenze e 300 per archivi.