Perfino parlare di sciacallaggio pare riduttivo nella storia accaduta a Ferentino, dove dei ladri hanno scassinato e rubato nella casa di una vittima del Covid, che era spirato poco prima.
Al rientro dalle esequie, i familiari di Sandro Ludovici morto domenica e proprietario della casa in cui è stato messo a segno il raid in via don Giuseppe Morosini, sono rimasti allibiti e senza parole.
«Non ci posso credere – scrive uno dei figli sui social – No, non pensavo proprio che potessero esistere persone così, senza un cuore, senza un’anima. Senza umanità ma soprattutto senza rispetto per una persona morta. Alcuni, non so come definirli, hanno scassinato la porta di casa, sono entrati, hanno rubato non cose di molto valore, ma cose affettive, hanno messo tutta casa a soqquadro. Quanto fanno male queste cose. Tali gesti sono la vera miseria dell’anima umana. Ma come si può. Sono andati a rubare a casa della persona più generosa di Ferentino, lui che aiutava tutti e aveva rispetto di tutti soprattutto dei più disagiati, casa di papà era sempre aperta per tutti».
Tutta la Comunità cittadina si è unita al dolore e alla rabbia della famiglia.
Patrizio Minnucci