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Ferentino – Arrestata 28 enne di etnia Rom per violazione di sigilli di una abitazione abusiva sottoposta a sequestro

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i militari della Stazione Carabinieri di Ferentino, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno proceduto ad arrestare una persona e deferirne in stato di libertà altre due, per violazione di sigilli, invasione di terreni e sottrazione di cose sottoposte a sequestro.


In particolare, in Via Forma Coperta del citato comune, i militari hanno tratto in arresto in flagranza di reato una 28enne appartenente a nota famiglia di etnia rom, con precedenti di polizia per costruzione abusiva e violazione di sigilli, in quanto veniva sorpreso all’interno dell’abitazione (di oltre 200 mq) che era stata già posta sotto sequestro nel 2012 da parte della Polizia Locale che in quella circostanza ebbe ad accertare la totale assenza di autorizzazione a costruire. Per detti fatti fu indagato in concorso, anche il marito della predetta, anche lui 28enne appartenente alla nota famiglia di etnia rom.

La donna, che già nel 2013 era stata arrestata dai Carabinieri di Anagni per analogo reato, a seguito del sequestro de quo era stata nominata anche custode dell’immobile ma, nonostante il tutto, ha continuato a vivere con il suo nucleo familiare all’interno di detta abitazione.

Nella giornata di ieri l’arresto è stato convalidato dall’A.G. che ha disposto nei confronti della donna degli obblighi di P.G. e nell’attesa di decisioni è ritornata a vivere temporaneamente presso la citata abitazione.

In concorso per sottrazione di cose sottoposte a sequestro è stato denunciato anche il marito convivente, proprietario del terreno.

Sempre nella stessa operazione veniva deferito in stato di libertà anche un 60enne, appartenente a nota famiglia di etnia rom e con diversi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, per invasione di terreni o edifici. Infatti, lo stesso veniva sorpreso intento ad accudire degli animali, all’interno del fondo sito nella limitrofa via Bagni Roana, terreno già sottoposto a confisca alla criminalità organizzata in virtù del decreto del Tribunale di Frosinone del 2006, divenuto irrevocabile nel 2008. Detta confisca è stata conseguenza di una proposta di una misura di prevenzione patrimoniale come contrasto ai patrimoni illeciti acquisiti dalla D.C.A.