HOMEPAGE APPUNTAMENTI Da domani riapre al pubblico il Museo Civico Archeologico di Veroli

Da domani riapre al pubblico il Museo Civico Archeologico di Veroli

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Finalmente da domani mercoledì 9 febbraio, il ricco e prezioso patrimonio ernico, custodito all’interno del Museo Civico Archeologico di Veroli, che rientra, con lo status di vicepresidenza nel ‘Sistema integrato per Cultura (SIF), potrà di nuovo essere fruito dagli amanti dell’arte e del bello. Come previsto nell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, infatti, per le Regioni rientranti nelle zone bianche e gialle: “Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura […] è assicurato, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi”. Così anche uno dei gioielli verolani riaprirà le proprie sale al pubblico. Il Museo sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13; Il martedì è il giovedì anche apertura pomeridiana dalle 15 alle 18 Per accedere alle sale è obbligatorio indossare la mascherina e igienizzarsi le mani con i gel presenti all’ingresso. Gli ingressi sono contingentati e la prenotazione è fortemente consigliata per le visite guidate per un massimo di 10 persone come da protocollo “Veroli sicuramente “. Per le prenotazioni rivolgersi telefonicamente o personalmente presso gli uffici della Pro Loco oppure alla dottoressa Brunilde Mazzoleni. ll Museo Archeologico di Veroli “senza barriere”, è una comunità nella comunità, straordinariamente guidata dal direttore Francesca Della Porta, su cui amministrazione, in particolar modo la delegata alla Cultura ernica con il ruolo di vicepresidente del sistema integrato di rete museale della Provincia di Frosinone Francesca Cerquozzi, e la Pro Loco hanno puntato, e a ragion veduta, buona parte della promozione turistica ernica. E’ superfluo e al tempo stesso doveroso, sottolineare che il paradosso della bellezza verolana è dato dal suo essere al tempo stesso quotidiana e straordinaria, talvolta sontuosa ed esplicita, altre nascosta e timida, ma sempre così profondamente ‘nostra’ da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci, di interesse storico molto più ampio, con altre civiltà che hanno intessuto le nostre ed altrui origini, disseminando impronte nel patrimonio culturale nazionale custodite in quelle sale ricavate all’interno del palazzo comunale, che hanno come “fondamenta” due importantissimi e suggestive strutture di epoca romana: le sostruzioni in opera poligonale e la galleria ipogea. Una riapertura al bello ad alla storia che è un segnale di avvio alla normalità dopo il lungo fermo dovuto alle restrizioni imposte per evitare la diffusione del Covid-19.

Monia Lauroni