HOMEPAGE CRONACA DIMESSO IL ‘PAZIENTE DUE’ DI VEROLI, UN LUNGO POST PER DIRE GRAZIE

DIMESSO IL ‘PAZIENTE DUE’ DI VEROLI, UN LUNGO POST PER DIRE GRAZIE

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 Sta meglio il ‘paziente due’ di Veroli positivo a Covid, che in una lunga e toccante nota social informa di essere stato dimesso e di apprestarsi a fare la quarantena domiciliare, il tutto ripercorrendo le tappe della sua esperienza, dalla paura, al sollievo fino alla solidarietà di amici e colleghi. L’uomo, un noto e stimato manager che risiede a Veroli da poco tempo, ha messo per iscritto ogni sensazione, di cui riportiamo una silloge: “Sono stati giorni molto duri, con incertezze e molte paure, ma avevo dentro di me la certezza e la determinazione di farcela. Ho lottato senza abbassare mai la guardia. Oggi l’incubo sembra dietro di me perché sono stato dimesso, che sollievo. Adesso mi aspetta una quarantena domiciliare, ma il brutto lo abbiamo messo dietro alle nostre spalle. Dopo dieci giorni a casa con febbre oltre 39 – prosegue l’uomo – mi sono venuti a prendere con l’ambulanza (e sono stato) ricoverato d’urgenza presso l’ospedale Spaziani di Frosinone, dove mi è stata diagnosticata la positività al virus e purtroppo anche la polmonite. Potete immaginare lo sconforto iniziale, sono stato isolato per 10 gg in camera (…). I medici e gli infermieri sono stati fantastici nel trovarmi la giusta terapia. Il mio corpo spinto da una voglia di farcela ha risposto, i valori giorno dopo giorno erano sempre migliori, la febbre dopo un po’ era andata via e il flusso della respirazione ha raggiunto il dato massimo di 98 ( qui mi hanno detto che avevo brillantemente superato il momento critico e che la polmonite era parzialmente un brutto ricordo)”. A questo punto lo sfogo emotivo: “Che dire? La felicità della notizia mi usciva da tutte le parti (…). In questi giorni di ricovero la notizia si è velocemente sparsa in tutta la comunità dove vivo. Ho sentito spesso l’affetto di tanti a mezzo di messaggio. Mi preme pubblicamente ringraziare la mia famiglia, in particolare la mia la splendida moglie che ha saputo sempre darmi il conforto e la parola giusta nei miei momenti di crisi, i miei due meravigliosi figli (…). Le mie due sorelle i cognati, gli zii, le cugine e tutti i parenti. Ringrazio i tanti amici/ clienti che vivono all’estero che hanno pregato per me”. L’uomo ha poi ringraziato i quadri dell’azienda per cui opera, con una simpatica menzione per “lo staff di consulenza (…) che mi ha sempre fatto sentire il suo affetto. Non vorrei aver dimenticato nessuno -è la chiosa con accorato appello – ma vi giuro che vi porto tutti nel mio cuore (…) E’ un virus pericolosissimo, state quindi tutti a casa così pian pianino torneremo alla nostra meravigliosa vita”. Così, perché le cose belle hanno bisogno di fiato mai come in questi giorni in cui lo stesso manca a chi soffre.

Monia Lauroni