HOMEPAGE CRONACA Diario di Giorni di ordinaria Epidemia – Giorno 23

Diario di Giorni di ordinaria Epidemia – Giorno 23

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 E’ deciso: si possono uscire i pargoli. Pure i cani. Pure la spazzatura. In pratica si può uscire tutto tranne sè stessi. Ma se tu non puoi uscire chi li porta fuori i pargoli, i cani e la spazzatura? Sempre tu, che diventi nello stesso momento regolare autocertificatore e violatore di regole. Sono quelle piccole confusioni che ti aiutano a non appiattirti in casa. Pensate a posta, studiate da tavoli virtuali di psichiatri e tuttologi. Alla fine il fatto di avere figli quarantenni ancora in casa si sta rivelando un vantaggio. Oggi con le mie figlie abbiamo avuto una piccola discussione. Avevo dimenticato di comprare l’acqua e ho chiesto loro di fare una scappata al negozio vicino casa. Nemmeno per sogno, loro non metteranno il nasino fuori casa fino a quando l’ultimo virus del mondo non tirerà fuori bandiera bianca. Allora ho telefonato al market e ho chiesto se facevano consegne a domicilio, Arriva il ragazzo in tuta e maschera da sub, appoggia le casse all’ingresso e mi dice ‘ok, poi passi in negozio’, la firma non serve, nemmeno un appunto del debito, basta alzare il pollicione da lontano. Per tutto il giorno ho temuto il muso alle mie ragazze. Stasera per farsi perdonare mi hanno scritto una letterina, come facevano ai tempi delle elementari: “ Scusa mamma se ti abbiamo fatto arrabbiare, tu sei sempre buona e ci sopporti, anche la sera quando torni stanca dal divano”.

M.L.