HOMEPAGE CRONACA Casamari, Padre Loreto Camilli ha ricevuto la benedizione abbaziale

Casamari, Padre Loreto Camilli ha ricevuto la benedizione abbaziale

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L’atmosfera quella dei grandi eventi, le campane a festa, il sereno entusiasmo di chi è pronto ad un sì grande cimento, ma ne coglie tutta l’immensa portata. Così, venerdì 16 ottobre l’austera Abbazia di Casamari ha ufficializzato il nuovo Abate, Padre Loreto Camilli, già priore della stessa Abbazia cistercense, scelto a seguito di votazione nel capitolo elettivo del 18 ottobre. A lui, e soltanto a lui, sarà da ora permesso vestire i paramenti papali, secondo consuetudine e privilegio cistercense. A benedire il nuovo presule l’Abate generale dell’ordine Mauro Giuseppe Lepori. All’ intensa cerimonia eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi Frosinone Veroli Ferentino, Monsignor Ambrogio Spreafico, hanno assistito le maggiori autorità civili, militari ed ecclesiastiche locali e della provincia, mentre un popolo in fermento seguiva quei momenti sul maxischermo posizionato all’esterno dell’Abbazia o in diretta TV sull’emittente regionale Teleuniverso. Il Covid ha obbligato alla distanza, all’astensione, ma non è riuscito a spegnere la suggestione di un momento tanto importante e significativo per la comunità verolana e per la Chiesa tutta. Un compito onorevole e difficile per Padre Loreto Camilli: quello di seguire le orme dell’abate Preside Padre Eugenio Romagnuolo, strappato alla vita dal Covid 19 nell’aprile scorso e quello di preservare l’immenso patrimonio spirituale, culturale, storico ed umano dei suoi patriarchi che l’Abbazia di Casamari testimonia e conserva. Una portanza immensa riconosciuta anche dal Vescovo diocesano nell’l’omelia della benedizione abbaziale “Questa liturgia [..] ci lega a una lunga storia di preghiera, di fraternità e di laboriosa testimonianza di fede che emana da questo luogo, che nei secoli ha segnato di vita di questa terra [..]”. Consapevole dell’arduo compito che gli è stato affidato, impari la difficile arte di guidare i fratelli e di farsi vicino a ciascuno di essi nella diversità delle condizioni, Padre Loreto ha ereditato momenti particolarmente significativi e di richiami mondiali per l’Abbazia. Il 27 maggio il Vaticano ha riconosciuto il martirio dei monaci di Casamari, uccisi in odio alla fede tra il 16 e il 19 maggio 1799 ed al contempo all’interno della prestigiosa biblioteca abbaziale si sta procedendo alla digitalizzazione degli antichi manoscritti, operazioni che inevitabilmente riscuoteranno interesse mediatico di non poco conto. Il nuovo Abate più volte a fatica ha trattenuto la comprensibile commozione e si è prostrato al volere di Dio. Servire più che comandare, guidare e tenere in vita una realtà monastica che ha radici millenarie ed è stata palcoscenico di eventi legati alla Grande Storia. Quella Storia Maestra fatta di nomi illustri di cui l’antico cenobio fu culla di azioni di civiltà e di fede. Figure importantissime dell’alto e basso medioevo che hanno intrecciato le loro vicende con l’Abbazia di Casamari. Personaggi come Giovanni di Casamari che ricevette l’incarico da Papa Innocenzo III di risolvere il problema del Catarismo e del paganesimo nella Penisola Balcanica. Ancora il filotemplare e grande architetto Gioacchino da Fiore, passato nelle antologie come il costruttore del San Marco di Venezia. Un patrimonio inestimabile da custodire, punto di riferimento di arte, cultura e fede. Tutta la comunità confida in Padre Loreto ed è certa che saprà squarciare quel velo impalpabile ed invisibile che in questo momento buio apparentemente separa, inabissa, ammala nella più profonda delle assenze. Quella della speranza.

Monia Lauroni