In occasione del suo compleanno, il mister Mirco Carlini ci ha concesso una intervista esclusiva in cui racconta tutta la sua carriera di allenatore nei dilettanti e a cuore aperto ringrazia tutte le persone che per lui sono state importanti nella sua carriera professionale. Il suo viaggio non poteva iniziare da Alatri, la squadra, a detta sua, a cui è rimasto più legato in assoluto. “Senza ombra di dubbio Alatri è la squadra che ho nel cuore perché lì ho fatto più anni come allenatore, sono cresciuto umanamente e tatticamente. Devo ringraziare Silvano Vellucci che mi ha dato la possibilità di allenare la prima squadra quando io venivo dalla Juniores Regionale dove avevo vinto il campionato Juniores d’Elite. Poi ad Alatri resta il mio ricordo più grande per la Coppa Italia vinta perché in più siamo l’unica squadra che l’ha vinta e io sono l’unico allenatore ciociaro ad averla vinta. Un titolo che rimarrà per sempre. Di Alatri sono innamorato, sono innamorato dei tifosi, stimo tanti dirigenti (Fabio Ceci, Francesco Ciavardini, Egidio Reali e Luigi Pica n.d.r), ho legato tantissimo con la città ernica. Sono affezionato poi anche al Formia e naturalmente alla squadra della mia città il Ceccano”. Il mister poi passa ad analizzare gli inizi della sua carriera professionale: “La mia carriera inizia nel lontano 1994 con il Rio Ceccano dove ho ottenuto grandissimi risultati. Sono usciti da quella squadra giocatori importanti come Angelo Corsi, Marco Gallozzi, e lì anche ho fatto undici anni bellissimi insieme a mio fratello Massimo. Lì ho messo le basi per una carriera importante nonostante poi qualche alto e basso che nella carriera di un tecnico ci sta. In questi anni sono stato l’allenatore che ha portato il Monte San Giovanni Campano in Eccellenza, che allora si chiamava La Lucca. Fu un anno difficile perchè durante la stagione persi anche Carlo Fiorentini che era un mio stretto collaboratore che fu vittima di un incidente stradale. Facemmo comunque un’impresa straordinaria e lì ho trovato una persone a cui voglio più bene che è Tommaso Zoffranieri che mi ha aiutato in tutto e per tutto. Poi Sandro Sigismondi e il presidente dell’epoca Gneo. Successivamente poi nel 2013/2014 ho fatto anche un’esperienza nel Pescara Calcio dove ho lavorato anche con l’allenatore di allora Serse Cosmi. In questi venticinque anni di carriera di allenatore ho sempre agito di impulso dando sempre il massimo in tutte le squadre in cui sono stato. Ho sempre cercato di trasmettere i valori dello sport creando sempre aggregazione e amicizia. Ho allenato tantissimi calciatori, ma il più forte in assoluto che ho allenato secondo il mio modesto parere è stato Gianni Testa. Lui mi ha dato una grande mano nella vittoria della Coppa ad Alatri. Sono affezionato anche a Roberto Silvestri, Stefano Fumagalli, Michele Settanni, Alessandro Galuppi, Emanuele Simone, Christian Lillo, Alessandro Padovani, Mariniello, e tanti altri. Per chiudere gli abbiamo chiesto se ha dei progetti per il futuro imminente: “Programmi futuri per adesso non ne ho. Ho ricevuto un’offerta da una squadra di Promozione nella provincia di Frosinone ma l’ho rifiutata e sono in attesa di un club serio che abbia delle ambizioni pari alle mie altrimenti preferisco, dal prossimo anno, dedicarmi anima e corpo ad un settore giovanile importante. Lavorare con i giovani mi piace, io sono stato un allenatore che ha allenato in tutti le categorie dilettantistiche e di questa cosa vado fiero. Per ultimo permettimi voglio ringraziare mio padre Antonio che anche lui è stato un calciatore e mi ha insegnato tanto. A lui devo tanto, se non tutto. Mi ha trasmesso determinati valori che spero di aver ritrasmesso in tutte le squadre in cui sono stato ad allenare”. Tanti auguri mister.
Massimo Papitto