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In attesa della presentazione del Giro d’Italia 2018: il possibile percorso. Voci, anticipazioni e certezze

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Mancano poche ore, ormai, alla presentazione del Giro d’Italia 2018, che verrà presentato a Milano nella giornata di domani 29 novembre. Negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, come di consueto, sono uscite diverse anticipazioni sul percorso: proviamo a stilare una bozza di quanto ci attende nel mese di maggio.
Le prime tre tappe sono ufficiali da tempo, in Israele: si parte con una cronometro individuale di 10 chilometri a Gerusalemme, successivamente due frazioni pianeggianti, che non dovrebbero favorire alcun tipo di sconvolgimento in classifica e favorire gli sprinter.
Dopo il primo giorno di riposo dedicato al trasferimento, tre giornate in Sicilia. Arrivo a Caltagirone per la quarta tappa, a Santa Ninfa per la quinta, che dovrebbero presentare un tracciato mosso anche se non eccessivamente impegnativo. Si comincia a fare sul serio dalla sesta tappa: si arriverà sull’Etna, all’osservatorio Astrofisico. Primo arrivo in salita, primo confronto tra i big. Da qui si tornerà sulla penisola con due tappe ancora da definire (non ci sono notizie certe) ma che dovrebbero sorridere agli specialisti delle volate.
Altro arrivo in salita nell’ottava tappa, con arrivo a Montevergine di Mercogliano. Una salita agevole, che non dovrebbe produrre distacchi tra i big date le scarse pendenze. In ottica classifica generale, i big dovrebbero rimanere tutti assieme. Nelle giornate successive possibili tappe mosse, di cui è difficile immaginare lo svolgimento per intero, anche se sulla carta ci attendiamo arrivi a Campo Imperatore e Gualdo Tadino.
Per l’undicesima frazione previsto arrivo a Osimo: si parlava di un traguardo a Filottrano in onore di Michele Scarponi, ma la Corsa Rosa si limiterà a transitare dal paese dello sfortunato corridore marchigiano. Seguono altre due frazioni pianeggianti, classiche giornate di trasferimento che condurranno la corsa ai piedi delle Alpi.
È già stata annunciata la tappa 14: arrivo sul Monte Zoncolan dopo altre quattro salite, per quello che di fatto sarà il primo vero scontro tra gli uomini di classifica su una salita e su una tappa veramente impegnativa, posta il sabato della seconda settimana. Domenica arrivo a Sappada, con un tracciato difficile da leggere e interpretare con un paio di salite impegnative prima di un arrivo piuttosto agevole. Si presta ad attacchi, ma potrebbe mancare lo scontro frontale sull’ultima salita.
La terza settimana sarà inaugurata dalla cronometro tra Trento e Rovereto. Distanza sui 25-30 chilometri, in quello che non dovrebbe essere un Giro ricco di prove contro il tempo. Dopo il riposo, in ogni caso, potrebbe fare molto male. Il giorno successivo altro trasferimento e arrivo in volata a Monza, con la possibilità di un suggestivo sprint nel celebre autodromo prima del trittico finale.
L’arrivo di Prato Nevoso dovrebbe essere l’unica salita della 18esima tappa, seguita da un vero e proprio tappone con Colle delle Finestre, Sestriere e arrivo sullo Jafferau il giorno successivo. Pendenze, sterrato e dislivello: una frazione ricca di opportunità per tutti.
L’ultimo arrivo in salita sarà a Cervinia. Quasi 20 chilometri di ascesa, in linea di massima pedalabile, preceduta dal Col Tsecore e dal Col de Saint Panthaleon. Roma dovrebbe essere la protagonista dell’ultima tappa: ancora da stabilire se con una passerella o con una breve cronometro.