HOMEPAGE CULTURA ALATRI – IL TRADIZIONALE PALIO DELLE QUATTRO PORTE SPIEGATO DA GALILEO

ALATRI – IL TRADIZIONALE PALIO DELLE QUATTRO PORTE SPIEGATO DA GALILEO

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Nel decennio dedicato a Galileo Galilei ci preme ricordare il suo lato meno conosciuto, scoperto solo qualche anno fa. Il grande fisico matematico, giovanissimo, era docente all’università di Padova. Si interessò al genere teatrale del Ruzante, davvero rivoluzionario, tanto da imparare quel composito, difficilissimo dialetto e a esibirsi in commedie ruzantine, e addirittura a proporre dialoghi originali scritti di proprio pugno.

Il giovane scienziato, che già manifestava idee nuove a proposito del sistema eliocentrico, spiegato da Copernico proprio nella vicina università di Ferrara, capì subito il pericolo di manifestare esplicitamente quei concetti ritenuti blasfemi dal Santo Uffizio, e pensò quindi di mascherare quelle sue intuizioni scientifiche dentro canovacci grotteschi in dialetto pavano, alla Ruzante. Dobbiamo la scoperta di uno di questi canovacci a uno studioso, il professor Vladimir Fava, matematico docente all’università di Bologna. Lo studioso ci spiega le allusioni di certe battute e le relative allegorie mascherate nell’assurdo confronto tra un dottore e un villano. Galileo spiega tutto ricorrendo alla tradizione popolare che ancora resiste in molte parti d’Italia e, nello specifico, ad Alatri.

Nel gioco del rustico diverbio tra la teoria copernicana, descritta dal contadino, e quella tolemaica, perorata dallo studioso si impazzisce per lo spasso. Il rozzo linguaggio pavano, infarcito di terminologie scientifico–astronomiche, crea un’assurda mescolanza soprattutto grazie alle immagini surreal–casarecce espresse dal villano a duro contrasto con quelle astrali del sapiente: all’istante appaiono enormi polente rotolanti nel cielo, gigantesche forme di formaggio che turbinano nel firmamento come ruzzole. Cos’è la ruzzola? Si tratta di una forma di formaggio fortemente stagionato che i contadini lanciano: l’abbrivio roteante viene prodotto da una corda che avvolge la circonferenza del formaggio che così ruzzola per prati e strade a grande velocità.

Questo gioco è ancora oggi facente parte della nostra tradizione culturale. Ad Alatri ogni anno si rinnova con il “Palio delle quattro porte”.

Patrizio Minnucci