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Alatri – Torna l’antichissima rievocazione della Passione di Cristo, la cui origine si perde nella notte dei tempi.

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Anche quest’anno, in occasione delle festività pasquali,  si svolgerà nella storica e caratteristica cornice del borgo di Alatri, la rievocazione della Passione di Cristo. La celebrazione, che è una delle più radicate nel territorio ciociaro e richiama ogni anno migliaia di turisti e fedeli da tutte le parti di Italia, fonda le sue origini nelle rappresentazioni sacre medievali, e vanta una storia lunghissima, tanto che le prime testimonianze possono attestarsi al 1700.

La processione in costume d’epoca sfilerà la notte del Venerdì Santo, 3 aprile 2015, lungo le stradine del suggestivo centro storico: come di consueto la kermesse si aprirà con i quadri di rievocazione biblica, per poi concludersi con quelli di rappresentazione del Nuovo Testamento e delle vicende legate alla vita e alla morte del Cristo.

Oltre alla processione, che sarà l’evento centrale, si svolgeranno delle rappresentazioni correlate: si inizierà domenica 29 marzo, con la presentazione dei cori del Miserere, nella splendida chiesa romano-gotica di Santa Maria Maggiore, nella piazza cittadina, e giovedì 2 aprile con la rappresentazione dell’Ultima Cena nella Chiesa degli Scolopi sempre nella piazza centrale della città.

Venerdì, a seguito del corteo in costume che a partire dalle ore 21:00 attraverserà tutto il centro storico, verranno rappresentate altre due vicende salienti legate alla storia della morte di Gesù: l’impiccagione del traditore Giuda e l’emozionante e accuratissima rievocazione della crocefissione.

Di seguito il programma nel dettaglio:

Domenica 29 marzo 2015, ore 18,00, piazza S.Maria Maggiore:

Esibizione dei Cori del Miserere (presentano i brani che saranno cantati durante la rievocazione storica)

Giovedì 2 aprile 2015, ore 18,30, chiesa degli Scolopi:

Rappresentazione Ultima Cena

Venerdì 3 aprile 2015, centro storico:

– ore 20,30, processo a Gesù

– ore 21,00, rievocazione storica

– ore 22,15, impiccagione di Giuda

– ore 22,30, rappresentazione della crocifissione

 LA STORIA

La tradizionale manifestazione religiosa che ad Alatri, tra le altre decadute e avvolte ormai nell’ombra, non porta i segni dell’usura del tempo è quella che, nel Venerdì Santo di ogni anno, racconta a decine di  migliaia di spettatori la storia della Passione di Gesù. Si snoda, tra le vie della città antica, una lunga processione composta di due parti: quella della rievocazione storica e quella strettamente religiosa; ambedue collegate e complementari l’un l’altra: la prima spiega e porta alla devota e religiosa comprensione della seconda.

L’origine della manifestazione ci fa pensare alla Sacra Rappresentazione del Medioevo, quando la lauda religiosa iniziò a raccontare, in dialogo, scene ispirate al Vecchio e al Nuovo Testamento; e, poco più tardi, la Storia sacra e la via di Cristo vennero rappresentate con apparato scenico, a volte simbolico, su diversi palchi con recitazione o con commento. Il corteo storico venne dopo: gli attori sfilavano, accompagnati da canti o dal suono di strumenti, rappresentando quadri prefissati e con un’ immutata ambientazione per tutto lo spazio della manifestazione. Ad Alatri è tuttora viva la tradizione, quasi eco non spenta dell’antica laude sacra, di raccontare, anche in dialogo, i vari avvenimenti relativi alla Passione di Cristo, come una preparazione psico-religiosa alla manifestazione corale del Venerdì Santo.

Derivano dalla rappresentazioni sacre anche le melodie del salmo “MISERERE MEI, DEUS”, che, durante la processione, due gruppi di uomini di due rioni diversi della città, cantano ancora in modo “popolare”, lontani da ogni tecnica corale, con strascicata lentezza. Si tratta di bellissime melodie di chiaro sapore antico, ornate di melismi rintracciabili nelle musiche bizantine. Non sappiamo attraverso quali vie siano giunte sin qui, ma ad Alatri, un tempo, i bizantini (probabilmente monaci) ebbero un’influenza culturale, le cui impronte non sono ancora del tutto scomparse.

Molto antica è anche la melodia dello “STABAT MATER”, il canto che si alterna al “MISERERE”. Un canto lento, mesto e accorato, che si svolge su cinque note, toccando una sola volta le note fondamentali della tonalità, non appoggiandosi su cadenze di tono minore.

La processione si svolge il venerdì della Settimana Santa. Di questa manifestazione religiosa si hanno notizie nei resoconti delle visite pastorali dal 1700 ad oggi. In passato era curata solo dalla Confraternita della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, eretta nella chiesa suburbana di San Matteo. Risulta storicamente che tale tradizione non sia mai stata interrotta, e che si sia svolta sempre come rappresentazione sacra, con personaggi in costumi che si richiamavano ai tempi di Gesù. Nell’anno santo del 1950 venne costituito un apposito comitato che, sempre in collaborazione con la confraternita, si assunse il compito di organizzare in modo nuovo e più ricco la parte storica tradizionale della processione, distinta da quella puramente religiosa, che rimaneva sotto la responsabilità della stessa confraternita.