HOMEPAGE CRONACA Alatri – Nuova segnalazione di Giulio Rossi sullo stabile di Rodilossi

Alatri – Nuova segnalazione di Giulio Rossi sullo stabile di Rodilossi

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I nostri politici a tutti i livelli si riempiono la bocca di paroloni, millantando il raggiungimento di straordinari obiettivi, con l’intento di convincerci dell’assiduità e della bontà del loro operato ma le loro affermazioni si scontrano purtroppo con la dura realtà, fatta solitamente di menefreghismo, lassismo ed inerzia da parte degli organi preposti alla salvaguardia della cosa pubblica. Una prova lampante, almeno secondo il mio punto di vista, è quanto sta accadendo al patrimonio dell’ex IPAB Rodilossi di Alatri: terreni, appartamenti, negozi e soprattutto lo storico edificio che per secoli ha ospitato una comunità di suore con annessa scuola ed orfanotrofio femminile rimpiazzata, negli ultimi decenni, da una comunità alloggio per disagiati psichici. Tutto questo però fino al 2011 quando il commissariamento, disposto dalla Regione Lazio nel 2009, ha comportato l’abbandono dei locali da parte della comunità ed ha dato origine agli atti vandalici ed ai saccheggi di impianti elettrici, idraulici, suppellettili, arredi e probabilmente anche documentazione, quadri di valore quanto meno storico o comunque quant’altro poteva contenere una struttura di questo tipo e di cui sicuramente nessuno si è degnato di fare un inventario o una stima anche soltanto approssimativa dei danni subiti. Non credo di poter essere facilmente smentito se affermo che non esistono neanche denunce contro ignoti. A distanza di più di un anno dalle mie ripetute segnalazioni indirizzate all’amministrazione regionale, a quella comunale e ai rappresentanti delle forze dell’ordine sembrava essersi acceso un barlume di speranza con la nomina a commissario, effettuata dalla Regione Lazio su suggerimento dell’amministrazione comunale di Alatri, dell’avv. Sandro Di Meo con l’incarico di svolgere quegli stessi adempimenti che il suo predecessore, Dr. Daniele Tasca, dirigente regionale, chissà perché riteneva espletati già il 10 novembre 2011, data di notifica delle sue dimissioni. Misteri della burocrazia italiana che sicuramente non serviranno a giustificare o ad individuare i colpevoli di quanto è accaduto in questi anni di colpevole abbandono. Qualcos’altro però è accaduto negli ultimi tempi, dei privati cittadini hanno ripulito il terreno a ridosso dello stabile di proprietà dell’Istituto, hanno ripristinato la recinzione, assicurato una catena al cancello d’ingresso in Via Melegranate. A giudicare però dalla finestra dell’ultimo piano che, proprio quest’oggi, ho fotografato aperta, sembrerebbe esserci vita non soltanto nei locali incustoditi a piano terra dove si arricchisce quotidianamente la discarica abusiva di materassi, materiali edili, ecc. ma anche ai piani alti dell’edificio dove sventola addirittura una tenda, rimasta a testimonianza e vessillo dell’ultimo utilizzo della struttura. Ai posteri l’ardua sentenza ed a me soltanto la magra soddisfazione della segnalazione dell’ennesima dimostrazione di inefficienza della pubblica amministrazione. Ad maiora!

f.to Il fondatore del gruppo facebook “Alatri abbandonata” – dr. Giulio Rossi