HOMEPAGE CRONACA Alatri, Il viaggio in bicicletta di Alessandro Frioni

Alatri, Il viaggio in bicicletta di Alessandro Frioni

2392
CONDIVIDI

Alessandro Frioni 30 anni di Alatri, rappresentante di commercio diplomato al chimico biologico e sommelier, finalmente è riuscito a realizzare uno dei suoi sogni. Una particolare sfida, o meglio, un’avventura su due ruote, su due ruote particolari! infatti, la sua non è una comune bici, possiamo definirla del tipo di ‘biciclette vintage romantiche’ che compaiono nei film d’amore, con cestello e ruote grandi, manubrio arrotondato e telaio verniciato a mano e con una sola corona nel pedale e sempre un solo ingranaggio sulla ruota posteriore. Nessuna sottocategoria particolare contraddistingue la bicicletta, un unico segno di riconoscimento: i pedali. Nelle pubblicità del suo babbo, degli anni 60 del secolo scorso, le presentavano un po’ snob, solo per il piacere di fare qualche giro su in bicicletta, andare a comprare il giornale, sentire il profumo dei fiori, e regalare emozioni molto intense. Alessandro, dall’inizio della primavera sta preparando la bici con l’aiuto di amici ed esperti, si è allenato percorrendo un migliaio di chilometri per testare ogni particolare tecnico e fisico, superato anche qualche problema al ginocchio; grande appassionato di bicicletta quale è, comunque è partito nel weekend scorso per la sua nuova avventura solitaria che idealmente titola: “Pedalando nella natura”; attraverserà per primo l’Abruzzo (nel frattempo ha già raggiunto l’Aquila e gli Appennini, toccando quei luoghi carichi di storia e spiritualità Francescana, proprio per toccare fisicamente e con la fatica dello spingere il pedale che trasmette il moto alla ruota con una sola corona e senza marce, e tutto per voler entrare nel mondo romantico del rapporto con la natura libero da ogni mediazione tecnologica, volendo assaporare con i tutti i sensi quel contatto, e che la sua bicicletta permette, con la natura, predisposto com’è di voler cogliere tutte le emozioni che il viaggio gli porrà di fronte. Nello stile del romanticismo dei viaggiatori in bici del passato, potremmo definirlo un po’ francescano. Quanti i chilometri ha in programma di fare? non sono stati programmati, ciò che sa e desidera il nostro, che questo viaggio vuole essere un simbolo di ripartenza e di positività di cui abbiamo tutti bisogno dopo il tempo dell’immobilismo forzato del covid. Sarà l’occasione per scoprire posti straordinari pieni di storia e cultura e per portare il territorio Alatrense in giro per l’Italia. Che, comunque quando fa tappa da qualche parte, dorme in tenda.

Bruno Gatta