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Alatri – Chi ci accusa di aver peggiorato le casse comunali non conosce i numeri o forse è in malafede, chiarimenti dell’Amministrazione comunale

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Nel quinquennio 2012/2016 il Comune (amministrazione Morini) ha incassato 114 milioni e ne ha pagati altrettanti, lasciando sostanzialmente invariata la situazione, mentre nel quinquennio precedente (2007/2011) il Comune aveva incassato complessivamente 115 milioni e ne aveva spesi  122, peggiorando la situazione di cassa di ben 7 milioni di euro.


 

Allora, forse ha ragione Iannarilli quando confessa che avrebbe capito se Morini avesse fatto già nel 2011 l’attuale scelta, perché sapeva il disastro che aveva lasciato amministrando insieme ai suoi.

Abbiamo sbagliato a non dichiarare il dissesto nel 2011, quando si è insediata la nuova amministrazione Morini. Perché?

Perché il saldo di cassa era  – 2 milioni di euro e c’erano somme a destinazione vincolata (cioè per fare opere o pagare servizi specifici) per oltre € 5 milioni: dunque, era come se realmente il conto del comune stesse in rosso di circa € 7 milioni mentre il fido (detto “anticipazione di cassa”)  era di € 5 milioni.  Se vi fossero state le leggi attuali, si sarebbe registrato chiaramente lo “sconfinamento” ed avremmo dovuto dichiarare davvero il dissesto! Senza poter nemmeno ricorrere al piano di riequilibrio. Non lo facemmo allora per non gravare la città e anche per un eccesso di signorilità dell’amministrazione Morini, di non avviare alcun processo politico a carico di chi era già stato bocciato dagli  elettori.

Oggi, dopo diversi sacrifici, la situazione è migliorata perché tra saldo debitore e somme vincolate stiamo “dentro” il fido. Oggi, 27 giugno 2017, la liquidità dell’Ente ammonta ad € 3.574.195 e prevediamo che cresca ulteriormente in virtù degli incassi dei tributi propri e di quanto dovuto da parte di altre istituzioni: somme che saranno utili a pagare una buona parte dei debiti dell’ente. Ad oggi i debiti certi liquidi ed esigibili ammontano a circa 5,7 milioni di euro, mentre i crediti vantati dal comune sono di gran lunga superiori.

E questa è la dimostrazione che abbiamo fatto ricorso al piano di riequilibrio per prudenza e serietà nei confronti della città, solo per estinguere i debiti senza aggravio di interessi ed anche perché le nuove leggi (armonizzazione contabile) sono molto più stringenti e restrittive per gli enti locali.

Facciamo, poi, notare che, tra i pagamenti fatti da Morini tra il 2012 e il 2016, vi sono oltre 9 milioni per rimborso di mutui non fatti da noi: ben 1,7 milioni in più rispetto al quinquennio precedente, solo perché nel 2010, qualcuno consigliò all’allora sindaco di indebitare il comune fino al massimo consentito (5 milioni circa di nuovi mutui): per fare cosa?  

I pagamenti per le spese di competenza (cioè quelle sostenute, anno per anno, dalla maggioranza politica per la gestione) dal 2012 al 2016 sono scesi da 59 milioni a 53 milioni: abbiamo fatto risparmiare 6 milioni alle casse comunali, razionalizzando i servizi ed intervenendo su costi assurdi; due esempi su tutti: le spese legali e le spese per le assicurazioni, sulle quali abbiamo risparmiato circa € 400.000 l’anno!

Infine, dal punto di vista delle riscossioni dei tributi, nel 2006 si riscuoteva solo il 52% di quanto si prevedeva in fase di accertamento; nel 2016 abbiamo riscosso il 60% di quanto previsto. Questo dimostra  che anche sul fronte del recupero dei tributi non siamo stati a guardare. Sbaglia chi sostiene che il comune non è capace di incassare, la realtà è che molti non riescono proprio a pagare, anche se non mancano i soliti  furbi che  si rifiutano di pagare a priori. In ogni caso il comune di Alatri si sta organizzando per i recuperi coattivi”.