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Alatri – Anche in secondo grado di giudizio la Corte di Appello di Roma stralcia il ricorso di “Gaia” per la raccolta rifiuti

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È stata emessa dalla Corte d’Appello di Roma la sentenza n.5188/2015 del 18 settembre 2015. Essa riguarda il pronunciamento della Corte in merito al ricorso adito dalla Società GAIA Consorzio SPA avverso la sentenza del Tribunale di Velletri emessa nel 2014.


 

Il Tribunale di Velletri si era pronunciato in merito all’opposizione proposta dal Comune di Alatri avverso il decreto ingiuntivo n.629/2008 ottenuto dal Consorzio Gaia in amministrazione straordinaria. Tale decreto ingiungeva al Comune il pagamento di €2.179.868,62. oltre spese di procedimento a titolo di corrispettivi per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, oggetto del contratto stipulato tra Comune e Consorzio nel lontano 2003. da subito, il comune di Alatri, affermando il principio della propria autonomia gestionale, ha disconosciuto i crediti vantati dal Consorzio, ritenendo pagate allo stesso le spettanza dovute e concordate e non imponendo ai cittadini ulteriore aggravio per presunto aumento dei costi di gestione, così come rappresentato dal Consorzio stesso.

In primo grado dunque venne dichiarata l’incompetenza del tribunale civile sull’argomento condannando Gaia a rifondere le spese legali e revocando il decreto ingiuntivo contro il Comune di Alatri. Oggi, la Corte di Appello, dinanzi alla quale il Consorzio ha voluto portare il contenzioso, riconoscendo valida la sentenza di primo grado, approfondisce la materia, a favore del Comune di Alatri, egregiamente difeso dagli avvocati Gatta Francesca e Padovani Fabio, affermando il principio del potere discrezionale del Comune di Alatri nell’applicazione delle tariffe relative al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, potere esercitato” a tutela degli interessi generali”.

La soddisfazione dell’Amministrazione Comunale per la conclusione dell’annosa vicenda e per l’effetto immediato della sentenza che è di indubbio vantaggio relativamente all’annullamento del decreto ingiuntivo di Gaia contro il comune di Alatri che così risulta oggi sollevato da ogni vantato credito, ma anche  e soprattutto, perché riconosce anche che il Comune di Alatri ha agito nella sua piena autonomia amministrativa a vantaggio esclusivo dei cittadini.