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Alatri (Aggiornamento)- Giovane si uccide lanciandosi nel vuoto: lo sguardo senza vita della madre

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Un volo nel vuoto di oltre dieci metri, poi il devastante impatto a terra, sulla pavimentazione di un cortile sul quale affaccia la sua abitazione: così, stando ad una più accurata ricostruzione dell’accaduto, sarebbe morto M.C., il 33enne che alle 4 della notte appena trascorsa ha deciso di porre fine alla sua giovane esistenza nella maniera più tragica.

Il ragazzo in preda a chissà quale problema interiore e intimo, forse dopo ore di travagliata insonnia, si è alzato dal letto della sua stanza e si è buttato (in un primo momento si era detto dal tetto dell’edificio ma forse è più probabile che sia successo dalla finestra della camera): un salto nel buio della notte di oltre dieci metri che non gli ha lasciato scampo. L’urto con la pavimentazione del cortile, violentissimo dopo un simile volo, gli ha provocato ferite letali che ne hanno provocato il decesso immediato.

E’ successo poco prima dell’alba – intorno alle 4 – in pieno centro storico ad Alatri. M.C. viveva con la madre e la sorella in un’abitazione alla quale si accede da piazza Santa Maria Maggiore, all’imbocco di via Giacomo Matteotti, e che poi ha un affaccio su un cortile interno al quale si può arrivare solo da Vicolo dell’Archetto, situato sulla via che conduce a Porta San Francesco.

Ad accorgersi del tragico fatto sarebbero stati i familiari, probabilmente la sorella, che hanno immediatamente dato l’allarme chiamando il 118 e i carabinieri della locale Compagnia. Purtroppo, però, per M.C. non c’è stato nulla da fare: la morte è stata fulminea, appena il suo corpo ha impattato con la dura superficie del cortile.

La salma del giovane è stata quindi trasferita presso la camera mortuaria dell’ospedale di Frosinone, a disposizione dell’autorità giudiziaria che nelle prossime ore dovrà decidere se far eseguire l’autopsia sul cadavere del 33enne oppure, non ravvisando dubbi sulla dinamica della morte, concedere subito il nulla osta per i funerali. I carabinieri, dal canto loro, dopo aver eseguito i primi rilievi di rito, stanno ora lavorando per ricostruire come siano esattamente andate le cose alle 4 di questa maledetta notte.

Intanto, la madre del ragazzo, annichilita dal dolore, fino a poco fa era seduta su alcuni gradini di vicolo dell’Archetto, gli occhi a tratti fissi nel vuoto, a tratti rivolti verso il punto in cui il suo amato figlio ha trovato la morte. Occhi senza più vita e senza futuro. Lacrime e dolore inconsolabili per lei e la sorella del ragazzo. E In tanti, appena appresa la notizia, si stanno stringendo attorno ai genitori e alla sorella di M.C., conosciuto da moltissimi altri ragazzi del posto e ricordato soprattutto per le lunghe passeggiate che amava fare nel centro di Alatri, in piazza, dietro le mura, ai giardinetti, in compagnia del suo adorato cagnolino.

Una tragedia inimmaginabile. La madre, nei rari momenti di lucidità, ha raccontato che il figlio stava bene, che nulla lasciava presagire l’accaduto, e che negli ultimi mesi stava studiando molto intensamente visto che a novembre si sarebbe dovuto laureare all’Università di Cassino, dove era iscritto.