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Alatri – L’associazione “Asante Africa” in prima linea per aiutare i più bisognosi vicini e lontani

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Ancora una volta l’associazione no-profit “Asante Africa” ci stupisce per la sua capacità di far prevalere la “solidarietà” verso il prossimo rispetto ad ogni altro tipo di relazione umana. E questa volta lo fa applicando il principio “Pensare globale e agire locale”. Conosciamo infatti, ormai da anni, l’intensa e costante attività di raccolta fondi messa in atto dall’Associazione per la realizzazione di progetti di solidarietà in favore delle popolazioni del distretto di Iringa in Tanzania. Molti di noi hanno potuto vedere con i propri occhi le opere realizzate da “Asante Africa” per migliorare le condizioni di vita di quella popolazione così lontana, da un punto di vista geografico ma così vicina nelle intenzioni di tutti coloro che “lavorano” a quei progetti. Sì, è proprio il caso di dire “lavorano”, perché i membri dell’associazione hanno ben dimostrato di non parlare soltanto di buoni sentimenti, ma di essere fortemente decisi a sporcarsi le mani. E, chi in un modo chi nell’altro, in un impeto di vicinanza, relazione e continuità, sono stati capaci di azioni dirette particolarmente importanti: impianto idrico, punto di primo soccorso, scuola, azienda agricola. E questo è stato finora il “pensare globale” dell’associazione. Purtroppo, però, l’arrivo della pandemia ha paralizzato il mondo. Tutto si è fermato. Quello che non sembra essere rallentato invece è la voglia di impegnarsi di alcuni cittadini, che pur seguendo l’obbligo di restare a casa non hanno smesso di esserci per gli altri. Così è stato per “Asante Africa” che in quattro e quattr’otto ha riorganizzato il lavoro e, con la solita operatività, ha deciso di sperimentare nuove forme di solidarietà, passando dal “pensare globale” all’ “agire locale”, almeno fino a quando l’emergenza lo renderà necessario. Ecco quindi che non potendo “volare” in Africa ha cercato comunque di garantire un sostegno concreto alle persone bisognose, in nome dei valori di umanità e di unione. E così i volontari si sono chiesti: cosa fare in un contesto sociale locale che evidenzia il perdurare di una crisi profonda, con l’emergere di nuove e gravi povertà, aumentate dalla crisi sanitaria, sociale ed economica della pandemia del Covid 19? E’ evidente, infatti, che con il passare dei mesi si manifestano situazioni più critiche, l’emergere di povertà nascoste che vengono spesso taciute alla comunità, determinate soprattutto dalla crisi economica e occupazionale. In un simile contesto un crescente numero di famiglie si rivolge alle strutture caritative per richiedere viveri e altri aiuti di prima necessità. “Asante Africa, ha quindi messo in atto una campagna di raccolta fondi da destinare alle fragilità più estreme del territorio, portando generi alimentari alle persone più fragili, individuando le situazioni più difficili e abbandonate che non arrivano nemmeno a chiedere aiuto. Ancora una volta un ricevere per dare, un semplice servizio di passamano fra chi offre per uno scopo umanitario e i beneficiari; ancora una volta l’occasione per incontrare la capacità dei cittadini di mobilitarsi a sostegno di chi si trova in condizioni di maggiore bisogno, di coloro per cui l’emergenza è più forte. A tal proposito sono state raggiunte finora più di cento persone bisognose. Per “Asante Africa” siamo tutti nella stessa barca e, in questo momento di difficoltà, dobbiamo sostenerci gli uni con gli altri e affrontare la crisi insieme, vicini e lontani…

pm