HOMEPAGE CRONACA OMICIDIO DEL PICCOLO GABRIEL FEROLETO: ERGASTOLO AL PADRE NICOLA

OMICIDIO DEL PICCOLO GABRIEL FEROLETO: ERGASTOLO AL PADRE NICOLA

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Ergastolo a Nicola Feroleto, padre del piccolo Gabriel, ammazzato a Piedimonte San Germano, vicino Cassino, il 17 aprile dell’anno scorso. La Corte di Assise del tribunale della Città con l’abazia benedettina a guardia ha inflitto la pena massima all’uomo che, secondo un teorema agghiacciante e certificato in primo grado, avrebbe ‘consentito’ l’omicidio di suo figlio, un bambino di soli due anni e mezzo. L’uomo non avrebbe infatti impedito, secondo quanto sostenuto dai due Pm d’aula Valentina Maisto e Roberto Bulgarini Nomi, che la madre del piccolo, Donatella Di Bona, strangolasse il bambino durante un momento di intimità della coppia. Gabriel piangeva e, secondo gli atti d’accusa, in un certo modo avrebbe disturbato i bollori dei due. Dopo una prima versione azzardata dalla madre su un fantomatico investimento pirata, la choccante verità era emersa. Con essa poi l’arresto da parte dei Carabinieri della donna e, a strettissimo giro di posta, del compagno. Compagno che aveva prima ammesso la sua presenza sul luogo ed al momento del delitto, per poi ritrattare. Esattamente 15 giorni la la Di Bona era stata a sua volta condannata a 30 anni. La differenza di pena fra i due non è di merito, ma di procedura: mentre Donatella Di Bona aveva chiesto il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo di pena a fronte di un dibattimento congelato allo stato degli atti, il suo compagno aveva optato per il rito ordinario. Vale a dire per una Corte di Assise vera e propria, con giudici popolari, atti integrabili per far maturare la prova a carico o meno ed un togato a presiedere. Togato che, nella persona del giudice Donatella Perna, ha inflitto il ‘fine pena mai’ all’uomo nel primissimo pomeriggio. Stringate le requisitorie dell’accusa, che hanno fondato soprattutto sulle ammissioni dell’imputato. A seguire la replica della difesa, l’avvocato D’Anna che si era avvalso anche dei servigi della criminologa Roberta Bruzzone, e delle parti civili, rappresentate dagli avvocati Scerbo, Montanelli, Corsetti e Perna. L’imputato ha ascoltato requisitoria, interventi, annuncio di camera di consiglio e sentenza in collegamento web dal carcere San Domenico di Cassino, dov’è detenuto. Fino a stamane da imputato, da poche ore come condannato in primo grado.
Monia Lauroni