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Ciao Gianni, le tue canzoni non ci abbandoneranno mai

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Ha cantato la vita di paese. Gianni Nara amava Alatri, guai a chi gliela toccava, non permetteva a nessuno di potergliene parlare male e a chi lo faceva rispondeva sempre con decisione: “Giovanò megli d’Alatri e d’ ‘sta piazza non ci sta niente in giro. Alatri è Alatri. Ho cantato in tanti posti ma quello che provo quando sto sul palco della piazza del paese mio è una sensazione che non si può spiegà”. 

Gianni Nara è stato la star canora di Alatri, lo svago e la spensieratezza dell’8 settembre, la fiera delle cipolle. Ecco, meglio di chiunque altro incarnava quel giorno di festa, quello era il suo giorno, lì Gianni svestiva i panni di semplice cittadino e diventava la star. Un animale da palcoscenico. Si trasformava nel look e nell’animo e diventava per più di due ore la persona che più di chiunque altro riusciva a strappare un sorriso a chi si riversava in massa nella piazza Santa Maria Maggiore per ascoltare le sue canzoni. Un repertorio vasto anni ’60, ’70 e ’80 nel quale lui si riconosceva e andava fiero di esibire anche ai ragazzi che quelle epoche lì non le hanno vissute.

I suoi fan spaziavano dall’anziano di paese, alla persona di mezza età, fino ad arrivare ai giovani, giovani che era riuscito a conquistare con la sua gentilezza e spontaneità. Negli ultimi suoi concerti di piazza ad Alatri la presenza del pubblico giovanile era molta, forse la maggior parte, e sta a testimoniare quanto Gianni sia stato amato dal suo popolo. Un evergreen vero e proprio. Un perfezionista instancabile. Non c’era concerto dove lui non si preparasse a puntino, doveva essere tutto perfetto nei giorni precedenti il live e durante il live stesso. Si scherzava, si rideva nei giorni che precedevano il grande giorno ma quando si era nei pressi dello stesso entrava in campo la serietà e tutto doveva filare liscio come l’olio. Non voleva lasciare nulla al caso, era fatto così Gianni. Verso la sua gente voleva essere perfetto. Voleva regalare uno spettacolo degno di essere vissuto. Voleva che la gente se ne andasse via con il sorriso una volta spente le luci del palco. Voleva che il suo pubblico si ricordasse di lui. E lo sapeva fare alle perfezione.

La gente di Alatri lo amava e lo ama ancora, basti pensare alla mobilitazione che c’è stata nel momento in cui si è saputo che Gianni ci aveva inavvertitamente lasciato.

I suoi amici, i suoi fan, tutti, hanno lasciato un pensiero sui social network. Foto con lui, video di concerti, fotomontaggi e tutto quello che Gianni ha lasciato in giro nella sua lunga carriera canora. E’ tornato ad essere una star per una sera e ieri non era l’8 settembre. Era un giorno qualsiasi di un aprile con una maledetta pandemia in corso che non permetterà a nessuno di potergli dare il saluto che meritava. Avrebbe meritato una piazza piena Gianni durante il giorno del suo ultimo saluto alla città. Purtroppo non potrà essere così perchè le restrizioni non ci permetteranno di poterlo fare. Il cuore di tutti noi però sarà lì con lui ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio.

“Il cuore matto
Che ti vuole bene
E ti perdona
Tutto quel che fai”     

Eh si, caro Gianni, siamo noi che adesso dobbiamo perdonarti per averci lasciato un vuoto dentro al cuore. Continua ad essere un uomo semplice, disponibile e spensierato anche nella nuova vita che ti aspetta. E non preoccuparti, noi soli non ci sentiremo mai. Abbiamo le tue canzoni e ci basterà per essere felici, ricordandoti.

Ciao Gianni.

Articolo a cura di Massimo Papitto