HOMEPAGE CULTURA 21 aprile 2021, Auguri Roma! Dai tuoi ‘paesi tutti più antichi’

21 aprile 2021, Auguri Roma! Dai tuoi ‘paesi tutti più antichi’

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Roma, la madre di tutte le città, la “testa del mondo”. Roma e l’alta Ciociaria, un legame antico di leggenda, di terra e sangue. Lo storico Gregorovius, nel 1858, descrisse le città degli antichi Ernici, tra cui Alatri, “i paesi tutti più antichi di Roma, le cui origini risalgono ai tempi favolosi di Saturno ed a quelli dei Ciclopi”. Tra la vita di Marco Tullio Cicerone, papi in lotta per il soglio pontificio, mura arcaiche, monasteri, Caio Mario avversario del dittatore Silla durante le guerre civili; Cicerone,  del cui passaggio è rimasto ben poco; imperatori e intrighi di corte; Anagni passata alla storia come “la città dei papi” per il presunto oltraggio di Sciarra Colonna ai danni di Bonifacio VIII, nel periodo di massimo conflitto fra potere temporale e spirituale della Chiesa. Poi Veroli, alleata di Roma nella lotta contro Equi e Volsci, a cui l’alma Urbs riconobbe lo status di municipium. Il Castello di Fumone dove fu rinchiuso, dopo l’abdicazione a favore, appunto, di Bonifacio VIII, Celestino V, che morì in queste stanze forse per malattia, forse assassinato. Ovunque si vada nella nostra terra ciociara si respira un po’ di Roma antica.

Se oggi si chiede di Roma, la Città eterna non ne esce proprio bene: sciatta, sporca, depressa, povera, maltrattata. Snobbata dal turismo ricco e dimenticata dalle grandi aziende. Abbandonata. L’immagine dell’Urbe vale meno che zero. Con buona pace di generazioni di re, artisti, imprenditori, politici, scienziati e papi che, di questa meravigliosa Città, ne avevano fatto il Centro del Pianeta! Ma Roma non si offende e non dà peso a queste cose e continua a sfavillare di luce propria e di quella magia che il cielo le regala. Nel giorno che Roma festeggia il suo compleanno, accade un  fenomeno affascinante, quasi magico, che si verifica solo una volta l’anno. E quella volta è il Natale di Roma. Raggi di luce penetrano nel Pantheon e, alle 12 precise, illuminano perfettamente la porta di bronzo d’ingresso, quella da cui oggi entrano i visitatori ma da cui, tanti anni fa, accedeva l’imperatore.

Un tocco regale al Natale di Roma, che fu progettato già al momento della costruzione del Pantheon da parte di Agrippa, genero dell’imperatore Augusto, nel 27 a.C. La cupola del Pantheon, con il suo particolare oculo è stato, infatti, progettato da Agrippa, per volontà di Augusto, proprio con l’intenzione di scandire le stagioni dell’anno e far sì che il 21 aprile la luce centrasse la porta di bronzo per illuminare l’imperatore da capo a piedi. A distanza di 2774 anni, il fenomeno continua ad affascinare e a mostrare l’eternità di una Città senza tempo. Un regalo per Roma dagli dei più sacri. Perché proprio il 21 aprile? Narra Varrone che Romolo fondò Roma proprio il 21 aprile del 753 a.C. E’ da questa data, infatti, che venne calcolata la cronologia romana, con la locuzione Ab Urbe condita, che appunto significa “dalla fondazione della città”. La data del 21 aprile fu risultato del calcolo delle computazioni astrologiche di Lucio Taruzio Firmano, un fisico e matematico del I secolo a.C. Anche nella “Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo” di Marco Velleio Patercolo si legge: “Roma fu fondata il 21 aprile sul Colle Palatino nell’anno della sesta Olimpiade”. Inizialmente la data era celebrata con una festa denominata “Palilia”. Leggendo le opere di Dionigi di Alicarnasso, di Tito Livio, di Ovidio e di Virgilio, si può conoscere di più della nascita dell’Urbe. 

Il Natale di Roma divenne una vera e propria festa nazionale nel 1870, mentre Benito Mussolini la trasformò addirittura in festa dei lavoratori. Con la caduta del regime fascista la festa perse importanza a livello nazionale, ma non locale: a Roma, ancora oggi nella sua edizione numero 2774, continua ad avere un forte valore simbolico, quasi sacrale, nonostante la situazione pandemica abbia costretto a spostare gli eventi dei festeggiamenti solo in streaming. Buon compleanno alla Città più bella del mondo, auguri dalle tue terre ciociare. Per le tue suggestioni che si combattono tra loro, lasciando sospeso ogni lamento. Per ogni tuo luogo che merita una riflessione profonda da parte di tutti e che non può fare a meno di passare attraverso il cancello di tanta bellezza.

Monia Lauroni