HOMEPAGE APPUNTAMENTI Il 15 marzo il Coro “Gaudete in Domino”di Veroli si esibirà ad...

Il 15 marzo il Coro “Gaudete in Domino”di Veroli si esibirà ad Assisi

766
CONDIVIDI

 “Nel crudo sasso intro Tevere ed Arno da Cristo prese l’ultimo sigillo che le sue membra due anni portarono” Con questi superbi versi, Dante Alighieri descrive nel decimo canto del Paradiso, uno dei momenti più importanti della vita di Francesco, il Santo Poverello d’Assisi. E da Veroli partirà un ‘sigillo’ ernico che si imprimerà con il canto proprio nel suggestivo luogo sacro umbro, simbolo di pace. Un altro prestigioso impegno attende il “Coro Gaudete in Domino”, la corale ernica, domenica 15 marzo, animerà la santa messa delle ore 12.00 presso la Basilica Inferiore di Assisi. Un appuntamento voluto e cercato dal direttore e maestro Luigi Mastracci, per la particolarità del posto, per ciò che rappresenta per la cristianità e per il prestigio che comporta un’esibizione durante le cerimonie all’interno della Basilica. Il coro ernico ha dovuto affrontare un’ accurata selezione per poter essere ospite in uno dei luoghi di culto più sentito dal mondo religioso cristiano. Il “Coro Gaudete in Domino” sarà l’espressione dei sentimenti collettivi, di quella cristianità fondata sull’umanità che più e più volte i cantori hanno dimostrato, portando sostegno con le loro esibizioni in realtà ‘difficili’ e ai margini del sentire comune. Sicuramente un’appuntamento di forte impatto emotivo sulle orme di Francesco, di quel Francesco che aveva scelto di vivere in totale armonia di spirito. Quell’armonia che attraverso le voci del coro verolano, ancora stupisce e cura. Un grande cimento per la validissima corale che ne coglie tutta l’immensa portata: sarà quel filo armonioso che unirà l’importante cristianità storica e mistica di Veroli al luogo che accoglie le spoglie di San Francesco, luogo simbolo riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Un’altra bella pagina da aggiungere alle tante già scritte negli ultimi anni dal coro verolano “Gaudete in Domino”.

Monia Lauroni